Crociera culturale con la Silvester
e soggiorno a Villa Stella giugno/luglio 2003  

Giugno/Luglio 2003 by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it 

L’esperienza della crociera ci mancava e nello stesso tempo volevamo visitare anche qualche isola maldiviana oltre ai resort turistici. Venuti a conoscenza quasi per caso dell’esistenza di una villa con tutti gli standard europei, ma costruita su un’isola dei pescatori, nell’atollo di North Nilandhoo, non abbiamoIsole Maldive Crociera culturale e Villa Stella Maldive luglio 2003 Ari nord, Ari sud, Nord Nilandhoo, Sud Nilandhoo Ribudhoo by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it resistito e ci siamo messi in contatto con i proprietari: Max (italiano) e Ali (maldiviano) che lavorano alle Maldive in due resort turistici. Questo tipo di vacanza è decisamente personalizzabile, potevamo scegliere se arrivare con l’idrovolante a Villa Stella ( www.villastellamaldive.it ) e, con il dhoni a nostra disposizione, passare il tempo sulle isole deserte, raggiungibili in pochi minuti di navigazione, tra pic nic, snorkelling o immersioni, oppure raggiungerla attraverso una crociera culturale e restarvi meno giorni. Noi abbiamo scelto la seconda proposta e una mattina siamo partiti da Madoogali con un dhoni, per effettuare un breve tragitto, perché in un attracco sicuro e al riparo dalle correnti ci stava aspettando un’imbarcazione davvero speciale: la Silvester della Yacht Tours Maldives ( yachtour@dhivehinet.net.mv ). Come diciamo sempre, alle Maldive le sorprese sono dietro l’angolo e questa volta appena saliti a bordo un gruppo di delfini ci ha dato il suo benvenuto speciale. Al primo grido sul ponte pensavamo che una delle nostre bimbe fosse già caduta fuori bordo, poi ci siamo abituati e sapevamo che ad ogni urlo corrispondeva lo spettacolo dei delfini. Siamo stati sfacciatamente fortunati perché li abbiamo visti per quasi tutto il viaggio. Isole Maldive Crociera culturale e Villa Stella Maldive luglio 2003 Ari nord, Ari sud, Nord Nilandhoo, Sud Nilandhoo Ribudhoo by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.itLa Silvester è una nave da crociera lunga 33 metri e può ospitare comodamente 16 persone (max 20). Il servizio a bordo è stato di prima classe, con colazione e pranzo al coperto, mentre per la cena veniva apparecchiato fuori sul ponte e si mangiava così in compagnia della brezza marina e circondati dal mare e dalle stelle. Pensando forse che le nostre bimbe potessero morire di fame le hanno rifocillate a pane e marmellata, Fanta (comprata espressamente per loro nella prima isola dove siamo attraccati) e altri generi di conforto per tutto il tempo della crociera. Sono riuscite a farsi viziare anche in mezzo all’Oceano Indiano! Anche il mare però ci ha viziati e la navigazione non ha creato problemi a nessuno, anzi tutti abbiamo fatto onore alle meraviglie cucinate dal cuoco della Silvester, realizzate con la supervisione di Ali che alle Maldive è lo chef di ben tre strutture turistiche. Eravamo quindi in buone mani: spaghetti al tonno fresco, specialità maldiviane, pesce e carne in abbondanza e, per colazione, anche frittelline a forma di cuore o di stella… Il tutto bagnato da un vino bianco frizzante, che faceva sembrare il mare un po’ più mosso. Insomma per essere su una barca niente male.  Una delle caratteristiche migliori della crociera è che si programma un itinerario di massima, ma strada facendo il gruppo può decidere magari di cambiare e come è capitato a noi di scartare l’isola deserta che avevamo scelto perché si intravedevano alcune persone (pochissime) e per noi risultava già troppo affollata. Così, adocchiato un banco di sabbia abitato solo da sterne (i maldiviani le chiamano Rihiveli) che covavano le uova, è bastato un cenno di Max al capitano e la Silvester ha preso subito quella direzione. La scelta è stata fortunatissima, perché durante lo snorkelling abbiamo visto una quantità di pesci di barriera impressionante, una medusa dai colori sgargianti, squali e murene, ma non contenti ad un certo punto ci siamo trovati in mezzo ad unIsole Maldive Crociera culturale e Villa Stella Maldive luglio 2003 Ari nord, Ari sud, Nord Nilandhoo, Sud Nilandhoo Ribudhoo by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it branco di fucilieri blu talmente fitto che era impossibile vedere attraverso. Con questo senso di libertà totale, tra scherzi, risate e russate sul ponte mentre gli altri facevano tardi chiacchierando, siamo giunti alla nostra prima tappa. Dhangethi, sul lato Sud Orientale dell’atollo di Ari. 
Siamo sbarcati sull’isola e ad accoglierci c’era il responsabile del centro culturale che volevamo visitare. Al South Ari Atoll Cultural Center hanno ricostruito con materiali locali e seguendo le antiche tecniche maldiviane un piccolo centro abitato del passato. La prima casa che abbiamo incontrato è stata quella del capo villaggio che, più finemente costruita, aveva al suo intero una specie di letto a baldacchino con un telo per fargli aria. Arricchivano l’insieme oggetti più preziosi rispetto alle altre case e gli ambienti per le donne erano separati dal resto. Proseguendo il cammino abbiamo visitato case sempre più semplici, le stanze dove le donne andavano a partorire e appesi ad una parete esterna gli utensili per la pesca, con ami differenti a seconda delle necessità. Siamo giunti poi al tipico bagno maldiviano. Non c’era la porta e per segnalare la presenza di una persona al suo interno veniva utilizzato un bastone posto di traverso all’ingresso. Ecco poi la cucina, staccata dalla casa, e qui eravamo così immersi nel racconto della guida e l’ambientazione così realistica che quando è squillato il cellulare ad una delle maldiviane sedute davanti al fuoco siamo scoppiati tutti in una delle nostre solite risate. Abbiamo assaggiato il cocco grattugiato e siamo andati avanti. Sotto una grande tettoia mostravano un ingegnoso antenato del trapano, per arrivare poi alle donne che con grande abilità stavano realizzando piccoli oggetti con materiali naturali. In un secondo ci avevano preparato braccialetti, anellini e semplici (ma molto apprezzati) giochi per le nostre bimbe.
Tutto il centro culturale era animato dalla gente del posto, vestita con i preziosi abiti tradizionali, che mostrava come venivano utilizzati gli utensili o qual’era la tecnica per la tessitura di stuoie, reti e borse, con foglie di pandano o fibra di cocco. Qui inoltre sarebbe stato possibile, avvisando un giorno prima, gustarsi un the o addirittura il pranzo e proprio questo organizzano infatti, due resort d’eccezione come il Four Seasons e l’Hilton, per i loro ospiti, una volta alla settimana. Abbiamo lasciato il South Ari Atoll Cultural Center davvero soddisfatti, ma Dhangethi aveva in riserbo ancora delle sorprese. Assetati e accaldati siamo entrati al Cafè Bar davanti alla scuola. Qui abbiamo bevuto un ottimo the servito con specialità maldiviane dolci, salate e… piccanti. Un abbinamento azzardato, ma che in quel contesto sembrava la cosa più naturale da fare. Fidatevi.  Rigenerati eravamo pronti per fare un po’ di sano shopping e anche in questo Dhangethi si è rivelata un’ottima scelta. I negozi erano numerosi e ben forniti e tra i tanti a noi ne è piaciuto uno in particolare, il Trust Shop 2 dove i gestori sono stati cortesi e non troppo invadenti e con dei prezzi buoni. Siamo tornati alla Silvester in tempo per goderci un tramonto spettacolare e una cena allo stesso livello poi, dopo una bella chiacchierata, tutti a nanna.  La mattina siamo salpati presto perché dovevamo cambiare atollo e a salutarci è arrivataIsole Maldive Crociera culturale e Villa Stella Maldive luglio 2003 Ari nord, Ari sud, Nord Nilandhoo, Sud Nilandhoo Ribudhoo by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it vicinissima alla barca una piccola manta, chiamata Mobula o Diavolo di mare. Ma le nostra strade si sono divise e ad aspettarci c’erano Nilandhoo e la sua famosa Aasaari Miskiiy. Non ci siamo fermati per bagni e snorkelling perché, per poterla visitare era necessario arrivare entro mezzogiorno, prima che iniziassero le preghiere. A darci il benvenuto sull’isola le risate dei bambini che giocavano a tuffarsi in mare vestiti. Scesi a terra, amici maldiviani di Max, ci hanno offerto un cocco nella veranda di casa e come sempre la semplice e calorosa ospitalità di questa gente ci ha confermato l’affetto che proviamo per loro. Il sole era fortissimo e seguendo un bizzarro percorso tracciato più che altro dalle zone d’ombra arriviamo alla moschea. L’Aasaari Miskiiy (1153-1166) è la moschea più antica costruita alle Maldive dopo quella di Malè e quindi la prima costruita su un’isola che non fosse la capitale. Si suppone che per realizzarla siano state utilizzate le pietre estratte dai ruderi degli antichi templi di epoca pre-islamica presenti sull’isola. A Nilandhoo infatti l’esploratore Thor Heyerdahl dopo aver guidato la sua spedizione sull’isola ha scritto: “Cinque squadre di archelogi potrebbero scavare qui per cinque anni facendo sempre nuove scoperte…” Prima di entrare nella moschea ci hanno mostrato dove lavarci i piedi e intanto notavamo che tra le particolari lapidi maldiviane presenti all’esterno ne risaltavano alcune dorate, attribuibili probabilmente a personalità dell’isola. La zona archeologica davanti alla moschea sta per essere recintata in previsione di nuovi scavi, ma al momento i reperti migliori si trovano al museo di Malè e da vedere rimane poco più che una montagnetta di sabbia e rocce.  Dopo il giro culturale ci siamo regalati un gelato alla fragola che ancora adesso non sappiamo bene da dove sia saltato fuori perché tutti i negozi erano chiusi. Ma alle Maldive funziona così e se desiderate qualcosa si fanno in quattro per accontentarvi. 
Siamo tornati poi alla Silvester che, mentre noi pranzavamo, ha ripreso la navigazione verso l’atollo di South Nilandhoo. Lì ad aspettarci c’era l’isola di Ribudhoo con la sua Villa Stella.
Già facendo il giro intorno all’isola con la barca ci siamo resi conto di quanto fosse bella. Completamente ricoperta da alte palme ha una cintura di sabbia bianca che la circonda interamente e il mare, con la barriera corallina tutto attorno, assume dei colori davvero Isole Maldive Crociera culturale e Villa Stella Maldive luglio 2003 Ari nord, Ari sud, Nord Nilandhoo, Sud Nilandhoo Ribudhoo by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it mozzafiato anche per chi, come noi, non era la prima isola che vedeva. Eravamo impazienti di scendere perché ormai troppo curiosi di vedere Villa Stella, l’unica abitazione con standard europei, costruita su un’isola dei pescatori abitata solo da maldiviani. Va spiegato, prima di raccontare com’è andata, cosa ci fa questa bella casa sperduta in mezzo all’Oceano Indiano. Dall’amicizia di un italiano e un maldiviano, Max e Ali, è nata l’idea di costruire una villa di 200 mq circa, con tutte le comodità a cui noi europei siamo abituati, sul terreno di proprietà di Ali a Ribudhoo dove vive la sua famiglia. Sia Max che Ali lavorano da anni alle Maldive in strutture turistiche e l’ospitalità a Villa Stella non è a scopo di lucro, ma semplicemente per rientrare dalle spese per la manutenzione della casa. Ma torniamo sulla spiaggia di Ribudhoo. Ad accoglierci c’erano Agsa, la moglie di Ali, e i loro quattro figli (in realtà sono cinque, ma il più grande era in un’altra isola per studiare). Un po’ nascosti dietro le palme che si allungano verso il mare, timidamente, ma con grandi sorrisi ci hanno fatto strada verso l’interno dell’isola. La casa si vedeva già dalla spiaggia, aveva il tetto verde e i muri bianchi. A Ribudhoo la prima sensazione è stata che tutto fosse pulito e ordinato e questa sensazione sarebbe stata poi confermata dai fatti. Davanti alla villa, all’ombra della vegetazione, c’era un tavolo imbandito con ogni leccornia maldiviana, cocco e the caldo, e il tutto addobbato con il fiore della pianta tipica dell’isola, il frangipane.Ce n’erano dappertutto, dei viali interi, e il profumo intenso ci avvolgeva in ogni luogo. I bimbi di Ali, che non vedevano il loro papà da tempo, non lo hanno più mollato un secondo, soprattutto Hanna, la più piccola, e per tutto il tempo di quella ricca merenda non gli ha tolto le braccia dal collo. In un attimo ci siamo sentiti coinvolti da quell’atmosfera di affetto e ormai perfettamente a nostro agio siamo andati in loro compagnia a curiosare tra le vie di Ribudhoo. Abbiamo conosciuto il sindaco dell’isola a cui ci è venuto spontaneo fare i complimenti per quella sensazione di ordinata bellezza che si respirava per tutta l’isola. Se pensavamo di aver già visto altre isole dei pescatori, adesso ci rendevamo conto che era quella la vera vita di tutti i giorni, senza interferenze da parte di noi turisti. Oltre a Max noi eravamo tra i pochi occidentali che avevano visto e le nostre bimbe erano probabilmente le prime con cui giocavano i loro figli. Forse in quel momento loro osservavano noi con più curiosità di quanto noi stessimo facendo con loro. Non ci siamo sentiti dei turisti, ma ospiti a casa di amici e questo cambiava tutta la prospettiva. Chi ama le Maldive dovrebbe andarci almeno una volta. Villa Stella si trova in una delle zone più belle di Ribudhoo, nella via accanto si incontra subito la moschea più antica dell’isola e, a breve distanza, quella delle donne più finemente impreziosita da particolari intarsi alle finestre. Ovunque il verde dei giardini è molto curato. Camminando abbiamo trovato la scuola, l’ufficio con le cabine telefoniche e alcuni negozi, non tanto di souvenir, ma più tipo le nostre drogherie. Come a volte capita alle Maldive, un temporale è scoppiato all’improvviso e chi conosce il caldo che può fare capirà con che sollievo lo abbiamo accolto. Tanto era ora di cena e non sarebbe durato molto, così abbiamo deciso di rinfrescarci e andare alla scoperta delle stanze di Villa Stella. Lasciata la veranda dove più tardi avremmo cenato e tolti i sandali per seguire le usanze locali, siamo entrati nell’ampio soggiorno. Tutti i bambini erano sdraiati per terra a giocare con le trottole e i palloni che gli avevamo portato. Non parlavano la stessa lingua, ma dalla confusione e dalle risate si capiva che l’intesa era perfetta. Le camere a nostra disposizione erano due, grandi e arredate con molto gusto. Ci siamo praticamente tuffati sotto la doccia e solo dopo abbiamo notato che anche il bagno era stato pensato e realizzato con la stessa eleganza. Dal bagno si arrivava inoltre ad un’altra doccia all’aperto come nella migliore tradizione maldiviana. Completavano Villa Stella la cucina e la camera con bagno, di Ali e Agsa, che per tutto il soggiorno si sono occupati della casa, della cucina e di seguirci in ogni escursione. Alla sera dopoIsole Maldive Crociera culturale e Villa Stella Maldive luglio 2003 Ari nord, Ari sud, Nord Nilandhoo, Sud Nilandhoo Ribudhoo by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it un’abbondante cena a base di specialità maldiviane, spaghetti al dente, pesce e dolci in abbondanza hanno organizzato per noi uno spettacolo di Bodu Beru. Tutto era perfetto e ci rendeva sempre più uniti, anche quando noi consolavamo la nostra piccola “Anna” che si era un po’ spaventata col rumore dei tamburi (in effetti la poverina stava dormendo sul divano) e Agsa consolava la sua piccola “Hanna” che in quei giorni non stava molto bene. La mattina seguente, dopo una sana dormita, abbiamo continuato il giro dell’isola perché Ribudhoo offre parecchie cose da vedere. E’ l’isola dei gioiellieri, tradizione che si tramanda da generazioni, e li si può vedere al lavoro mentre realizzano, collane, bracciali e vari manufatti che vengono poi venduti a Malè o nei migliori resort turistici. Qui è possibile fare degli acquisti di oggetti anche preziosi realmente realizzati da loro, caso unico alle Maldive dove è praticamente tutto importato. Sulla spiaggia abbiamo chiacchierato con loro mentre pescavano lì in riva. Il pesce era molto abbondante e le ombre scure dei branchi erano talmente ampie che le avevamo scambiate inizialmente per la barriera corallina. Negli anfratti del reef poi è facile imbattersi al tramonto in aragoste di notevole dimensione. Ci avevano spiegato che sull’isola, per seguire le regole dettate dalla loro religione, è richiesto alle donne di indossare una maglietta e dei pantaloncini anche per fare il bagno. Ad essere sinceri avendo un dhoni a disposizione e tutte le isole deserte che volevamo a pochi minuti di navigazione non ci siamo sentiti privati di nulla, anzi a Ribudhoo abbiamo curiosato dappertutto seguiti dagli amici di Villa Stella e ci siamo sfogati a fare bagni e snorkelling in isole e lingue di sabbia che, come capita spesso alle Maldive, nemmeno le foto più riuscite riusciranno a descriverne i colori. Anche quest’anno siamo stati fortunati e sull’isola di Maagau, di fronte a Ribudhoo, abbiamo trovato sulla sabbia le tracce di una tartaruga aveva appena deposto le sue uova, forse la stessa tartaruga che nuotava con noi sul reef poco prima. Nello stesso atollo sono presenti due resort turistici, Vilu Reef ( www.vilureef.com ) e Velavaru ( www.velavaru.com ) e col nostro dhoni saremmo potuti andare a passarci una serata diciamo “mondana”, ma noi stavamo talmente bene lì che non ci siamo mossi. A Ribudhoo è possibile anche effettuare numerose immersioni. C’è sull’isola un centro di ricarica bombole, ma non il classico centro diving. E’ possibile portarsi l’attrezzatura personale oppure avvisare i proprietari di Villa Stella che ve la faranno trovare al vostro arrivo. In uno dei siti di immersione è possibile avvistare lo squalo balena, noi quando ci siamo passati con la Silvester abbiamo guardato un po’ in giro, ma non siamo stati fortunati. Dell’esperienza a Ribudhoo e a Villa Stella bisognerebbe raccontare ogni attimo, anche delle boccacce scherzose fatte con una ragazzina dolcissima che purtroppo non poteva parlare, dell’espressione degli occhi di uno dei bambini quando ha guardato dentro l’obiettivo della macchina fotografico con lo zoom, di quando tutti i bambini (e anche noi) giocavamo a nascondino, a pallavolo o Isole Maldive Crociera culturale e Villa Stella Maldive luglio 2003 Ari nord, Ari sud, Nord Nilandhoo, Sud Nilandhoo Ribudhoo by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it a rincorrersi per quelle vie che erano state così tranquille fino a un momento prima. Lasciando l’isola non riuscivamo a smettere di fare “ciao” con la mano ai nostri nuovi amici. Lo ripetiamo non è stata una vacanza, ma come se dei lontani parenti ci avessero ospitati con tanto affetto. Noi siamo onorati di essere stati i primi e se si conoscono già le Maldive, ma si sogna un contatto vero, pur con tutte le comodità a cui siamo abituati, un giro a Villa Stella va fatto assolutamente. Con gli occhi un pochino lucidi siamo ripartiti e questa volta la Silvester ci stava portando verso Fenfushi, atollo di Ari South. Quest’isola risente molto della vicinanza dei numerosi resort turistici delle vicinanze. La tradizionale lavorazione del corallo per cui era famosa sta andando persa. I giovani preferiscono dedicarsi al commercio aprendo negozi di souvenir, ma qui la varietà e la qualità sono un po’ scarse. Che invece ripaga della sosta qui è la Moschea di Fenfushi (XVII secolo) costruita con corallo finemente lavorato. E’ più recente di quella di Dhangethi, ma qui i necessari interventi umani (ventilatori, neon, ecc.) sono quasi inesistente e comunque ben integrati. All’interno spiccano grandi travi a vista, decorate con gusto, ottimamente conservate. All’esterno si notano una meridiana e un grande pozzo che, col cimitero tutto intorno, contrastano simpaticamente col campo da calcio dove i ragazzi maldiviani rincorrevano il pallone indossando le magliette dei nostri campioni più famosi. Al ritorno da questa ultima visita, un attimo prima di salire sul gommone, uno splendido tramonto ha concluso la giornata nel migliore dei modi. Alle Maldive, soprattutto in luglio, vedere il sole che tocca il mare senza nuvole all’orizzonte è un evento eccezionale. Ci siamo imbarcati sulla Silvester e dopo una bella doccia calda abbiamo cenato sul ponte. Siamo salpati al mattino presto, il sole era sorto da poco, ma dovevamo percorrere praticamente tutto l’atollo di Ari per tornare a Madoogali. Dopo tanto girovagare trascorrere il tempo a pendere il sole pigramente su uno dei ponti della Silvester ci voleva proprio. Lo spazio a disposizione per il relax era davvero molto. Mentre le bimbe guardavano un film in videocassetta (Evviva Batman&Robin!!!) o giocavano a carambol con uno dei ragazzi dell’equipaggio, noi potevamo scegliere se stare sulle sdraio del ponte su uno dei due lati (al sole o all’ombra) o sulla terrazza più in alto, completamente scoperta, da dove si ammirava un panorama a 360° mozzafiato. Anche durante il viaggio di ritorno il mare è stato nostro amico e, purtroppo, in tarda mattinata la nostra crociera è giunta al termine. Eravamo talmente abituati al rollio della nave che ci veniva il “mal di terra” ogni volta che sbarcavamo su un’isola e il leggero senso di vertigine passava solo una volta di nuovo a bordo. I volti amichevoli di Villa Stella erano ormai stampati nel nostro cuore e adesso bisognava dire “Ciao” anche a Max, Ali e a tutti i ragazzi della Silvester. Ci piace pensare che più i saluti sono sofferti e più ricca è stata la vacanza, e anche qui come a Ribudhoo non riuscivamo a smettere di salutare con la mano e di guardare i loro volti sorridenti. Ma per smetterla una buona volta con questi addii e questi sentimentalismi strappalacrime citiamo testualmente la frase scritta su una maglietta di Massimo (capo animazione di Madoogali): ”Meglio qui che in miniera!” Ed è proprio a Madoogali che abbiamo trascorso gli ultimi giorni della nostra vacanza.

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