Olhuveli ottobre 2003  
ottobre 2003 by Carola&Andrea
Noi non siamo tipi da vacanza alle Maldive, perché preferiamo viaggi più “reali”, odiamo i villaggi turistici e i viaggi organizzati.
Una volta nella vita però ci siamo concessi l’esperienza del posto-cartolina.
Speriamo che il nostro racconto sia utile a farsi un idea dell’isola di Olhuveli (Atollo di Male sud).

Il viaggio è stato a dir poco allucinante. Partenza in ritardo da Malpensa alle 19.30, arrivo a Malè 16 ore dopo. Prima giornata persa. Ottimo. L’aereo (un B767 della Lauda air) è il peggiore che abbiamo mai preso: sedili strappati, reclinabile rotto, assenza di copri poggiatesta, cuffiette incompatibili, caldo insopportabile, servizio scadente. Dopo 14 ore di volo ho chiamato la hostess perché volevo un caffè. Nessuno ha provveduto prima. 3 ore fermi a Roma senza poter scendere. Complimenti alla Lauda Air.
Dopo il volo Fantozziano, si arriva in barca all’isola di Olhuveli (Malè sud) verso le 16.00. Giornata persa. L’isola è splendida. Un posto da cartolina. Ti aspetti di girare l’angolo e vedere l’impalcatura che regge lo scenario, tanto sembra finto e perfetto!
In effetti siamo alle Maldive, ma potremmo essere in qualsiasi altro posto. È un NON LUOGO.
Non esiste un mare più bello. L’acqua è simile ad altri mari (Caraibi, Mauritius, Sardegna e Corsica). Diversa è l’estensione: chilometri di acqua bassa, calda e trasparente. Uno spettacolo incredibile. Dopo la calorosa accoglienza del “temuto” staff di animazione della Columbus (ragazzi italiani, veramente simpatici, soprattutto CHIARA), prendiamo possesso della stanza.
Camera 404 (tipo Superior, la meno costosa) semplice, anonima e spartana, non certo lussuosa (tipica dei posti tropicali), pulita (2 volte al giorno). Porta a vetri direttamente sulla spiaggia. Dal letto alla sdraio in 10 passi. Altri invece hanno la stanza piena di difetti (si sentono i gruppi elettrogeni, il condizionatore è vecchio e poco funzionante… e altro). 
L’isola è molto piccola (100 passi per attraversarla, al massimo 1 km quadrato). Il resort è praticamente nuovo. Struttura piuttosto anonima dal punto di vista architettonico, né bella ne brutta. Abbastanza mimetizzata. Vegetazione folta (palme da cocco e mangrovie). La parte su palafitta (over water villas suites) è inguardabile. Ma i facoltosi giapponesi la adorano.
Verso Ovest c’è la laguna dell’atollo di Male sud. Quindi il mare è piuttosto calmo e il fondo del mare, basso fino alla barriera corallina, è pieno di vegetazione: quindi sembra più un mare sardo che maldiviano. Guardiamo meglio. Ci sono tratti sabbiosi, senza vegetazione, ma sono un po’ troppo rettilinei: in effetti sono ricoperti di teli per fare morire la vegetazione sottostante togliendo l’ossigeno… così il mare è sabbioso e più turistico… 
Verso est invece il mare è la più grande piscina del mondo. Per almeno 2 chilometri, fino alla barriera corallina verso l’Oceano, acqua bassa, cristallina, verde e azzurra, sabbiosa. favoloso.
L’elettricità e fornita da gruppi elettrogeni a diesel rumorosissimi con tremende zaffate puzzolenti. Gli scarichi evidentemente sono in mare, al largo (spero che esista una fossa biologica!).
Cominciamo a conoscere gli altri ospiti. Sono per la maggior parte italiani e giapponesi. Qualche anziano inglese, russi e famiglie intere di tedeschi.
Italiani e giapponesi hanno in comune una cosa: in vacanza si trasformano in bambini in gita scolastica. I giapponesi vivono con un occhio nell’obiettivo, e riprendono pure le sfide a biglie sulla spiaggia. Insopportabili. Gli italiani perdono ogni senso della misura. Insopportabili. 
L’animazione per fortuna si limita alle serate (cabaret, concerti, giochi…) e ad alcune attività di giorno. Nulla di speciale. Gli animatori sono però molto simpatici. 
Le escursioni sono le tipiche fregature per turisti. Villaggi dei pescatori pieni di bazar di souvenirs, isole deserte con bazar e servizio igienico. Crociera con Snorkeling. Il termine inglese indica in modo “figo” il nuotare con pinne, maschera e boccaglio per vedere i pesci (un vero acquario). La gente torna a casa e dice “ho fatto snorkeling”. I prezzi delle escursioni variano da 25 a 50 dollari. Una cena sulla spiaggia con aragosta si è rivelata identica a quella solita del ristorante (anzi peggio), al modico costo di 30 dollari. Noi non abbiamo abboccato.
I veri Maldiviani non sono visibili ai turisti. Nessun souvenir è prodotto localmente. Quindi, alle Maldive è meglio rimanere in spiaggia tranquilli ed evitare di farsi fregare con escursione false, acquisti strani e cene assurde.
La cucina del ristorante (internazionale ed ottima) è tipica di Agrigento (il cuoco Tonino però andrà via a fine mese…). Si mangia sempre a Buffet. Quindi come bufali affamati. 
Il personale maldiviano dell’albergo è gentile e sorridente al limite dell’imbarazzo. Ci sono 250 maldiviani per servire al massimo 250 turisti. Uno a testa. Lo sfruttamento è evidente.
Le spiagge sono sempre deserte. Non si riesce a capire dove si nascondono tutti… un po’ stanno in camera, altri sono perennemente in escursione, o in immersione, altri sono nell’utilissima piscina (i russi) o al bar. In effetti stare fermi al sole è piuttosto impossibile. Il sole dell’equatore picchia duro.
In ogni caso sembra sempre di essere da soli. Ogni tanto spunta un giapponese ustionato che tenta di stare in piedi sul windsurf.
Le lingue di sabbia che spuntano dal mare sono uno spettacolo indescrivibile. È come essere nel nulla. Azzurro dappertutto.
Telefonare risulta molto pratico ed economico. Solo 7 dollari al minuto. Il servizio Sms dei cellulari funziona solo in ricezione.
Alle Maldive si impara che “pensione completa” è diverso da “all inclusive”. In pratica si specula sull’acqua, che costa 3,5 $ + 10% IVAM (IVA Maldiviana) per bottiglia da 1,5 litri. Ti conteggiano tutto quello che bevi, poi ti sottraggono quello che ti spetta, ma il tutto non è chiaro e comunque ridicolo. 
Un’ora di canoa costa soltanto 10 dollari… affittare due splendide pinne per un’ora 3 dollari.
Stare in spiaggia comodamente spaparanzati sotto palme che sembrano disegnate tanto sono perfette costa nulla, per fortuna. Basta un buon libro e qualche buona compagnia.
L’isola è assolutamente improponibile per persone single, a meno che non siano tendenzialmente masochisti o solitari. È un’isola romantica per coppiette di tutte le età.
Si parla italiano senza problemi. Al momento di pagare i conti invece si parla solo inglese. 
Le giornate scorrono lente e tranquille (non c’è niente da fare!). Chi è intenzionato a venire alle Maldive non può dimenticare almeno 4-5 libri. Una settimana è più che sufficiente.
A parte i pesci di ogni tipo visibili sulla barriera corallina e a riva, sull’isola esistono poche altre specie di animali. Un paio di cornacchie, qualche pipistrello sovradimensionato (vegetariano), pulci della sabbia, alcune zanzare tropicali, altri curiosi uccelli non identificati, aironi. L’animale più interessante è il PAGURO (scrab). Un curioso granchietto con conchiglia. Ogni settimana c’è il gioco del paguro (8 dollari!), divertente competizione nella quale i Sardi sono molto forti (chi ha orecchie da intendere intenda… gli altri in roulotte!). Dopo 6 giorni alle Maldive qualsiasi stupidaggine è divertente… Alla fine abbiamo un po’ pena per i poveri paguri terrorizzati.
In conclusione, vacanza splendida a parte il viaggio. E la questione ridicola delle bevande (che comunque credo sia una costante delle Maldive). Posto favoloso. Mare incredibile. Una volta nella vita si può fare. 

ottobre 2003 by Carola&Andrea