Fihalhohi febbraio 2005  
Febbraio 2005 by Claudia&Dario di www.tuttomaldive.it

Il 31 gennaio siamo partiti con un motoscafo veloce dalla banchina dell’aeroporto con destinazione Fihalhoi. Dopo 5 minuti di navigazione siamo passati accanto al famoso sottomarino (Whale Submarine) che viene reclamizzato all’aeroporto e dopo altri 35 abbiamo raggiunto l’isola. Arrivando si vede subito che la vegetazione è veramente fuori dal comune, le palme sono altissime, molto fitte e l’effetto giungla è garantito. Al centro di Fihalhoi però svetta alto anche un’antennone che rovina un po’ il colpo d’occhio, ma per essere sinceri una volta sull’isola ce lo siamo quasi dimenticati.
Raccontare com’è andata la nostra vacanza a Fihalhoi è difficile perché dopo un immediato impatto positivo, abbiamo sistemato le nostre cose in camera e ci siamo diretti al ristorante per il pranzo e qui sono cominciate le dolenti note. Il punto è questo, Fihalohi è frequentata per la maggior parte da tedeschi e la cucina rispecchia molto i loro gusti culinari. Insomma per farla breve abbiamo mangiato così male, ma così male, che per un paio di giorni anche dell’isola in generale tutto ci sembrava brutto. 
Ci siamo sentiti dire naturalmente “i soliti italiani vogliono solo pasta e pizza!”. Niente di più sbagliato! Voi penserete “ma non si va alle Maldive per mangiare”. Assolutamente d’accordo! Semplicemente, ci sarebbe andata benissimo una semplice cucina internazionale (come abbiamo provato in tante isole) solo non volevamo patate, uova e wurlstel in ogni portata. Ci sarebbe piaciuto poter mangiare pesce (da solo) e avere come frutta qualcosa di diverso dall’anguria o dalla macedonia di mele (e basta). Per fare un esempio, la serata maldiviana (conosciamo benissimo i piatti tipici e li adoriamo) giravamo per il buffet, unici in pareo, pensando finalmente di farci una bella mangiata… No comment! Non c’era niente che assomigliasse vagamente o avesse il sapore dei piatti che speravamo di trovare. Un’altra serata a riso bianco e pesce
Ma anche noi abbiamo cominciato a fare amicizia, a ridere con gli altri degli incredibili buffet e a goderci le spiagge indubbiamente splendide, così abbiamo potuto rivalutare quest’isola e poterla adesso descrivere con obiettività. 
Per riassumere le caratteristiche di Fihalohi possiamo dire che: 
- spiagge e lagune per tre quarti dell’isola sono da 10 e lode
- la vegetazione è fittissima, con tante palme alte e piegate verso la laguna come da manuale
- per il quarto di isola che manca la spiaggia e il mare non sono un granché 
- l’isola è grande, ma ci sono 150 camere e alcune di queste sono su due livelli. Questo toglie un po’ di magia e atmosfera e se capita un vicino poco educato i più sensibili ai rumori potrebbe non trovarsi a loro agio.
- il ristorante è molto grande e pulito, ma oltre a mangiare malissimo si ha un po’ l’impressione di essere in una mensa aziendale.
- purtroppo il reef dell’isola ha risentito parecchio del Nino e non ci sono segnali di ripresa. Nonostante questo però la quantità di pesce di barriera è comunque notevole.
- il centro diving è ben attrezzato e molto frequentato soprattutto da tedeschi, ma abbiamo notato che gli italiani (noi compresi) non gradivano i grandi dhoni pieni zeppi di sub e un’atmosfera un po’ fai da te.

L’isola è di dimensioni medio grandi, ma la si gira in circa 15 minuti. Arrivando al pontile d’attracco si hanno subito tutte le parti comuni. Da destra verso sinistra si incontrano la boutique, la reception, il Fisherman’s Bar, il ristorante e il Centro Diving. Alle estremià di questa zona partono le camere che corrono lungo tutto il perimetro dell’isola immerse nella vegetazione, ma a pochi metri dalla spiaggia. Quasi sul lato opposto del pontile d’attracco si incontrano l’area giochi per bambini, il centro Benessere, il Surf Bar e l’area dedicata agli sport acquatici.

Isola e spiagge
Fihalohi può vantare alcune delle spiagge più belle delle Maldive. Sono per tre quarti dell’isola molto ampie con una vegetazione fittissima che crea ombra naturalmente. Tra le camere e la spiaggia c’è abbastanza spazio per numerose altalene e amache e ognuno può posizionare i propri lettini numerati in qualsiasi punto dell’isola si desideri e nessuno le sposterà fino alla vostra partenza. Il primo tratto dopo il pontile ha della roccia basaltica che impedisce un comodo accesso al mare quindi eviteremmo le camere dalla 1 alla 21. A partire però da una palma piegata verso il mare come si vede nelle cartoline comincia ad allargarsi la spiaggia fino a diventare davvero molto molto ampia, con una bella laguna e il reef facilmente raggiungibile. Anzi proprio nel punto in cui l’ampiezza della riva è maggiore la vicinanza del reef è minore e c’è un comodo accesso al lato esterno anche con la bassa marea. Quindi dalla camera 22 alla camera 86 si capita sempre bene. La spiaggia proseguendo si restringe un po’, ma è comunque larga come la maggior parte delle spiagge maldiviane e poi si riallarga fino ad arrivare ai recenti water bungalow e infine al Surf Bar. Da qui cominciano dei muretti di corallo che delimitano piccole spiaggette e soprattutto in questo tratto di mare le correnti sono molto forti e cambiano spesso direzione quindi si viene avvisati all’arrivo che in questo punto lo snorkelling è vietato.
Il reef ha molto sofferto gli effetti del Nino e non accenna a riprendersi. Questo crea un’atmosfera un po’ desolante per chi ha visto di meglio, ma in generale la quantità di pesce di barriera è considerevole soprattuto in branchi. Incontri emozionanti tipo tartarughe, squali o altro però non ne abbiamo fatti. In compenso tutti i numerosi balestra picasso che abitavano in laguna dovevano aver deposto le uova perché in più di un’occasione ci siamo trovati a scappare con loro attaccati alle pinne! 
Sul bagnasciuga c’era un bel via vai di squaletti e con loro a dare la caccia a macchie di pesciolini veramente tanti aironi per nulla intimoriti dalla nostra presenza. Dobbiamo dire che la vegetazione di Fihalhoi era un sicuro riparo per numerose specie di volatili e oltre agli aironi e alle volpi volanti spesso vedevamo correre via delle gallinelle non ben identificate e tutto il giorno eravamo allietati da fischi e versetti che arrivavano dalle palme. Una vera giungla. 

Camere
Tutte le 150 camere sono in prima fila, un po’ arretrate nel verde e si alternano per tutto il perimetro bungalow singoli (camere standard) a palazzine a due piani (camere superior). 
Noi eravamo alla 79 (una superior) che dava su un tratto di spiaggia davvero splendido nei pressi degli over water. La porta d’ingresso è sul retro, ma c’è una bella porta finestra sul davanti che noi usavamo praticamente sempre. Lo spazio sarebbe stato più giusto per un matrimoniale e un solo letto singolo, ma anche in quattro ci siamo stati. Lo spazio per riporre gli abiti e i bagagli però diventa un pochino ridotto. C’è infatti un piccolo armadio con cassaforte a combinazione elettronica, una scrivania con frigo bar e due poltroncine con tavolino. Il bagno ha la vasca e il braccio della doccia con la classica tenda di plastica e il phon a parete. Tutti gli arredi sono nuovi e in legno chiaro, c’è l’aria condizionata e il ventilatore a pale. Le camere del piano superiore sono identiche solo che vi si accede attraverso la scala sul retro e invece della veranda c’è il balcone. Noi personalmente siamo stati felici di capitare al piano terra e col senno del poi ci saremmo orientati più su una standard con qualche fronzolo in meno, ma senza nessuno che ti cammina sulla testa alla sera tardi o la mattino presto. E poi le stanno rinnovando tutte. 
Recentemente sono stati realizzati i water bungalow che si allungano nella laguna formando due semicerchi. Sono davvero molto ben realizzati, tutti in legno con tetti in kajan, hanno una grande camera da letto con angolo soggiorno, un locale spogliatoio, un piccolo studio, il bagno con accesso sia dalla camera che dalla veranda, con rifiniture molto curate, doccia e vasca, e sanitari in un piccolo locale separato. Proprio davanti al letto a baldacchino si apre una porta finestra che copre tutta la parete e si esce su una veranda divisa in due parti, una con tavolo e sedie e una con due lettini prendisole. Attraverso una scaletta che arriva ad una pedana si scende direttamente nelle acque tranquille della laguna.
Le camere di destra (guardando dalla spiaggia) non sempre hanno la terrazza al sole mentre è più probabile che il sole illumini quelle a sinistra da cui si gode tra l’altro di uno splendido tramonto. Per gli appassionati della spiaggia ad ogni costo va detto che comunque anche da queste camere si arriva in pochi passi attraverso il pontile ad un tratto molto ampio dove si possono lasciare i propri lettini e decidere quindi se stare sulla terrazza privata o sul bagnasciuga. Guarda caso ci hanno detto che sono camere sempre piene.

Ristorante e Bar
Il ristorante dovendo contenere tante persone è ovviamente molto grande e questo assieme ai tavoli senza tovaglia e alle sedie molto rumorose toglie un po’ di atmosfera all’ambiente. In un angolo della stanza, aperta sui lati, c’è il mitico buffet. Su tutto svettava una grande aquila con un salmone tra gli artigli che nemmeno le nostre bimbe hanno capito cosa ci facesse alle Maldive. Gli orari erano abbastanza rigidi nel senso che circa un quarto d’ora prima dell’orario di chiusura cominciavano a portare via le portate e non sempre arrivando sul tardi si trovava tutto quello che avevano mangiato prima di noi. Ogni sera il buffet era a tema, c’è stata la serata messicana, quella araba, quella americana, la maldiviana, ecc. In un angolo c’erano sempre verdure crude, varie insalate miste, il banco dei dolci e della frutta. 
Il riciclo era purtroppo molto evidente e anche se sappiamo che è una pratica abbastanza comune alle Maldive, a Fihalohi veniva fatto in maniera molto spudorata. Se a pranzo c’erano fettine d’anguria, la sera c’era anguria a pezzetti e il giorno dopo macedonia di anguria… La barzelletta di ogni pasto era cercare l’ananas nel buffet, una volta era insieme al sedano, una volta era in agrodolce con la carne, una volta accanto alle zucchine e solo una volta accanto alla frutta. In quell’occasione ci abbiamo messo il doppio del tempo a trovarlo perché non pensavamo certo di trovarlo lì.
Durante la serata americana c’erano tre tipi di hamburger e sembrava di essere da McDonald’s, quando abbiamo visto l’Italian frittata e l’Italian pizza c’è stata quasi una rivolta… quello che c’era in quei piatti qui in Italia non si è mai visto, speriamo che gli altri non pensino che mangiamo certe cose! Perdonateci, ma dei dolci è meglio non parlare. 
Noi non ci siamo trovati bene e facendo un sondaggio tra gli italiani eravamo tutti abbastanza sul disperato. Gli inglesi e i tedeschi invece sembravano non trovarsi male, ma molti avevano la mezza pensione.
Due amici di Rimini con una bimba di due anni non sapevano cosa far mangiare alla loro piccola perché tutto era mischiato con qualcos’altro, così hanno chiesto di avere pesce ai ferri e pasta in bianco tutti i giorni. Anche se con un po’ di stupore da parte dei camerieri sono stati però subito accontentati. 
Il Fisherman’s Bar è tra il ristorante e la reception ed è il più vivace dei due bar dove vengono organizzate serate di musica dal vivo, karaoke, bingo, discoteca, ecc. Una parte dei tavoli è al coperto, ma c’è anche una bella terrazza sul mare punto strategico per godersi l’alba.
Il Surf Bar ha la sabbia come pavimento e si trova in un punto dell’isola più isolato, direttamente sulla spiaggia. Al tramonto è l’ideale per un aperitivo e alla sera si può organizzare una cenetta direttamente in riva al mare, col cielo stellato da coreografia d’eccezione. Per chi ci conosce non c’è bisogno di dire che era il nostro preferito, mentre cantavano canzoni tedesche nell’altro bar noi ci rifugiavamo lì con il suono delle onde come sottofondo e solo qualche candela qua e là come illuminazione. Uno sballo!

Parti comuni
Alla reception si trovano anche la cabina per telefonare e l’internet point con un sistema molto pratico che non avevamo mai visto. Con 8 $ avevi una carta a consumo di 1 ora e con un software apposito e una password personale si poteva navigare in più momenti. Si aveva sempre sott’occhio la situazione ed era un modo molto conveniente di comunicare con l’Italia, guardare la posta elettronica o dare una sbirciata al nostro forum.
Dietro al Fisherman’s Bar c’è un’area giochi con ping pong, bigliardino e una piccola biblioteca. Fa un caldo incredibile perché non c’è ventilazione e nemmeno una pala che gira, ma noi irriducibili del bigliardino abbiamo organizzato numerosi incontri di vario genere, dalla classica Italia-Maldive, a Francia-Italia fino alle più azzardate, ‘quelle di otto anni’ contro ‘quella di due e una mamma’… Ogni scusa era buona e il tifo era proprio da stadio. 

Centro Diving
Il centro diving è molto frequentato e ci hanno detto che una delle guide parla qualche parola di italiano, le basi per un breafing e per capirsi. I dhoni erano sempre molto pieni di sub e ci capitava spessissimo di vedere turisti spingere un carrello con le bombole personali e andare ad immergersi direttamente nell’house reef. Da Fihalhoi sono facilmente raggiungibili i siti d’immersione della zona di Guraidhoo sul lato Est, ma sul lato Ovest dove si trova l’isola non ci sono molte immersioni interessanti. 

Sport acquatici
Accanto al Surf bar è possibile noleggiare tavole da wind surf o organizzare uscire in catamarano. In circa tre ore è possibile andare e tornare dalla vicina Rannalhi, compreso la visita dell’isola. Noi siamo stati tentati di organizzare un’escursione per raggiungere direttamente il loro ristorante e farci finalmente una bella mangiata!

Centro Benessere
Immerso nella fitta vegetazione è una costruzione molto elegante e gli ambienti sono curati e di grande atmosfera. Dopo alcune stanze per i vari massaggi e trattamenti si arriva ad un locale più ampio che ha una parete piena di fontane a conchiglia dove vengono organizzate sedute di meditazione e altro.

Per concludere possiamo dire che la nostra esperienza a Fihalohi tutto sommato è stata positiva, rivedendo le foto ci rendiamo conto che le spiagge sono ancora più belle di quanto non sembri, ma è un’isola con caratteristiche molto precise che vanno tenute in considerazione, come la clientela internazionale e le camere numerose e su due livelli. La cucina poi… beh, il cuoco un domani potrebbe anche cambiare!

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