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Corso di
fotografia di
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LA PROFONDITÀ
DI CAMPO
Entriamo a questo punto in una parte dedicata ai fotografi piú
smaliziati: si tratta certamente del capitolo piú complesso, ma
anche di quello che chiude il quadro di una foto completa e di
buona qualità: il consiglio, per chi non è pratico, è di
leggerlo un po per volta, al fine di digerire i
vari paragrafi ed ottenere risultati efficaci.
La profondità di campo è costituita dallinsieme
delle distanze alle quali limmagine risulta perfettamente a
fuoco. Cioè, se due oggetti, uno situato a 3 metri e laltro
a 10, sono a fuoco, la profondità di campo sarà [almeno] di 7
metri. La profondità di campo è un fattore essenziale per
mantenere a fuoco oggetti che si trovano a distanze diverse
rispetto allobiettivo. Lesempio del primo piano con
il panorama, entrambi perfettamente a fuoco sebbene uno si trovi
a tre metri da noi e laltro allinfinito, calza a
pennello (vedi capitolo precedente alla voce Aggiungere un
primo piano).
Per ottenere piú o meno profondità di campo è necessario agire
sullapertura dellobiettivo. Questa è
indicata con un valore f che indica la cosiddetta
focale. Per comprendere questo concetto, è
necessario trattare brevemente lesposizione: perché una
foto risulti luminosa al punto giusto, si può agire sullapertura
dellobiettivo o sul tempo desposizione, senza mai
dimenticare che questi due fattori sono strettamente dipendenti
fra di loro!
Apertura: allinterno dellobiettivo
è presente un diaframma che svolge la stessa funzione
della nostra pupilla; questo è spesso regolabile attraverso una
ghiera, una rotella o appositi tasti; per determinare un valore
di apertura, piú che al diametro in sé, si fa riferimento alla
focale, definita (per capirsi) come il rapporto fra la lunghezza
e lapertura (diametro del diaframma) dellobiettivo.
Un obiettivo lungo 50 mm con diametro dapertura di 6,25 mm,
avrà apertura 50 / 6,25 = 8; questo sindicherà come
f8. Se lapertura aumenta a 12,5 mm, si avrà 50
/ 12,5 = f4. Se invece si riduce, per esempio a 3,125 mm, si
avrà 50 / 3,125 = f16. In poche parole, con valori di f
(focale) piú alti, passerà meno luce e quindi la foto
risulterà piú scura; viceversa nel caso di f piú
bassi.
Tempo: la luminosità della foto può essere
gestita anche regolando il tempo desposizione,
cioè per quanto tempo lobiettivo deve lasciar passare la
luce perché la pellicola o il sensore registrino la
foto. Poiché tale lasso di tempo è molto breve, esso si esprime
in frazioni di secondo. Cosí 1/250s significa che lobiettivo
rimarrà aperto un duecentocinquantesimo di secondo. Va da sé
che un tempo piú breve (per esempio 1/500s) produrrà una foto
piú scura, mentre per schiarire limmagine sarà
sufficiente applicare un tempo piú lungo (per esempio 1/125s).
Anche il tempo si può regolare su parecchie macchine
fotografiche tramite una ghiera, una rotella o appositi pulsanti.
Correlazione fra apertura e tempo: come si può
immaginare, apertura e tempo sono strettamente legati fra di
loro. In generale, per mantenere costante la luminosità della
foto, se il tempo dimezza, bisogna raddoppiare lapertura e
viceversa; attenzione: raddoppiare lapertura
significa raddoppiare larea della pupilla
attraverso il quale la luce passa. Ciò vuol dire che, a un
diametro (o raggio) dapertura doppio, corrisponde
unarea quadrupla; infatti, se larea è
uguale a 3,14 x raggio al quadrato, con raggio 1 si ha
3,14 x 1 x 1 = 3,14; con raggio 2 si ha 3,14 x 2 x 2 = 12,56!
Poiché f è inversamente proporzionale al raggio,
una foto scattata con f8 risulta quattro volte piú
luminosa che con f16. In generale, la sequenza di valori di
f che si trovano sulle macchine fotografiche e per i
quali la luminosità raddoppia (non quadruplica!) è 32, 22, 16,
11, 8, 5.6, 4, 2.8, 2, 1.4, eccetera; come si noterà, ogni due
numeri il valore si dimezza approssimativamente. Chiudendo il
discorso, se scattiamo una foto corretta con f5.6 e 1/500s,
altrettanto corrette risulteranno le foto prodotte con f4 e
1/1000s, f8 e 1/250s, f11 e 1/125s, eccetera. Per quel che
riguarda la durata desposizione, ovviamente dobbiamo
considerare il rischio legato a tempi troppo lenti: la foto
potrebbe infatti risultare mossa; se non si ha la mano ferma,
conviene evitare tempi superiori a 1/60s (no quindi a 1/30s,
1/15s, eccetera); cosí se si vuol rendere leffetto
dinamico di un torrente che scorre, sarà opportuno invece
evitare tempi troppo brevi, cioè al di sotto di 1/125s (no
quindi a 1/250s, 1/500s, eccetera).
Torniamo quindi alla nostra profondità di campo. E chiaro
che la stessa foto non risulta esattamente uguale se variamo
tempi e apertura, pur mantenendo il rapporto che abbiamo visto.
Cosa cambia dunque con una diversa apertura? Avete mai pensato
cosa fa chi è miope e non porta occhiali, per leggere una
scritta lontana? Strizza gli occhi? E perché? Ecco il punto:
perché cosí facendo, la profondità di campo aumenta. Chiudendo
lobiettivo (strizzando gli occhi), si ha a fuoco un insieme
maggiore di distanze! Lo stesso miope si sarà pure accorto che
in una giornata assolata o sulla neve gli oggetti lontani si
vedono molto piú a fuoco che verso sera quando la luce è
scarsa. Se la luce è intensa, i nostri occhi chiudono la pupilla
e quindi la profondità di campo aumenta; viceversa quando cè
poca luce.
Osservare quindi le foto qui sotto: la seconda ha lo sfondo (il
mare) molto piú sfuocato della prima.


In effetti, la prima è stata ottenuta con f11 e 1/90s, mentre la
seconda f4.5 e 1/500s! Cioè la seconda è stata esposta con un
tempo quattro volte e mezzo minore (da 1/125s a 1/500s il tempo
si riduce esattamente a un quarto) e lapertura era circa
quattro volte e mezza maggiore (da f11 a f5.5 passa esattamente
quattro volte meno luce). Abbiamo appena esposto un esempio di
come utilizzare al meglio lapertura: in effetti, per i
ritratti conviene utilizzare valori di f bassi, possibilmente i
piú bassi, perché cosí facendo lo sfondo risulta piú
sfuocato possibile e il soggetto risalta quasi fosse unimmagine
tridimensionale.
Se desideriamo invece ottenere leffetto opposto, cioè una maggiore
profondità di campo, allora la soluzione è di chiudere lobiettivo,
cioè utilizzare valori alti di f. Nellesempio in basso, la
foto di sinistra è sfuocata per gran parte del campo,
considerando che i fiori vicini sono troppo vicini e i
fiori lontani troppo lontani per averli
contemporaneamente a fuoco (f4.5, 1/1000s, meno profondità); la
foto di destra è molto piú nitida e quindi preferibile (f27,
1/90s, piú profondità).

Nellesempio qui sotto abbiamo una situazione simile: nel
caso di sinistra, lo sfondo è molto piú nitido (f27, 1/90s) che
nel caso di destra (f4.5, 1/3000s). Dire quale foto sia migliore
è difficile; dipende da cosa si vuol mostrare: se ci interessano
i fiori in primo piano, allora è preferibile la situazione di
destra, dove essi risaltano quasi tridimensionalmente sullo
sfondo; se invece sintende fotografare i fiori e il
giardino nel loro insieme, allora è meglio il caso di sinistra.

In molti apparecchi fotografici piú semplici non si può agire
direttamente sui valori di tempo e apertura; tuttavia spesso sono
presenti regolazioni automatiche che permettono di ovviare a
questa mancanza: in genere, impostando il simbolo del ritratto
(in genere una testa femminile), si tenderà ad aumentare lapertura
e quindi a diminuire la profondità di campo; impostando invece
il simbolo del panorama (in genere una montagna), si aumenterà
la profondità di campo.
Ora è chiaro che, nel caso di un primo piano abbastanza vicino
insieme con un panorama allinfinito, dovremo chiudere lobiettivo
per evitare di avere il primo piano leggermente sfuocato
(percepito come un errore); tuttavia, se il primo piano dovesse
essere tanto vicino da non poterlo avere a fuoco anche con molta
profondità di campo, allora sarà preferibile sfuocarlo brutalmente.
Possiamo considerare unapertura di f8 come standard
per la maggior parte delle fotografie, riservando le aperture
maggiori (f2.8f5.6) per i ritratti e quelle minori (f11f22)
per paesaggi con primi piani normali, tramonti e casi
particolari in cui serva piú profondità di campo.
Unultima osservazione importante: piú elevata è la
lunghezza focale dellobiettivo (cioè la capacità dingrandire
limmagine, vedi zoom o teleobiettivi), minore sarà la
profondità di campo; se si possiede uno zoom, nei ritratti è
opportuno usare valori elevati (70mm-120mm) di lunghezza focale
(dingrandimento), mentre nel caso di paesaggi, un valore
molto basso (meglio ancora il minimo) produrrà una foto nitida e
brillante (ingrandendo, aumenta leffetto della foschia).
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