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Carissimi amici di
www.tuttomaldive.it
Foto
gallery Ribudhoo 
Il 27 gennaio con un motoscafo veloce proveniente da Male e accompagnati da Max Molteni, siamo
partiti dal resort Moofushi
con destinazione
Ribudhoo, una delle
isole di pescatori
colpite dallo
Tsunami. Al pontile
d'attracco di
Moofushi a
dare il benvenuto c'erano anche i trigoni dell'isola.
Di
giorno non si facevano quasi mai vedere, ma la trigone mamma in dolce attesa era forse pronta a partorire
e probabilmente stare vicino all'isola la
faceva sentire più tranquilla. Quel giorno il mare era piatto come non lo avevamo mai visto, anche nei tratti di mare tra un atollo e l'altro, così
siamo arrivati a Ribudhoo in sole 2 ore e 30.
Ci ricordavamo da una nostra precedente visita nel 2003 che l'sola era splendida e rivederla ancora verde e rigogliosa ci ha riempiti di gioia. Sull'isola abitano Ali e la sua
splendida famiglia che, amici fraterni di Max, ci avevano avvisati delle difficoltà dell'isola, ma anche tranquillizzati sul fatto che già molte cose
erano state messe a posto. Le difficoltà più gravi erano per la scuola dell'isola e
per il fatto di aver perso il gasolio della
nuova
Power House che,
come tutte le
costruzioni in
mattoni, aveva ben
resistito, e grazia
alla quale funziona
praticamente tutto.
Man mano che ci avvicinavamo alla spiaggia e al piccolo pontile d'attracco
mettevamo a fuoco che tutti gli abitanti di Ribudhoo erano lì ad
aspettarci. Avevano anche realizzato un grande striscione con scritto 'BENVENUTO
WWW.TUTTOMALDIVE.IT' e così l'emozione ha cominciato a farsi sentire. I primi a
darci il loro saluto sono stati i capi dell'isola e un comitato di benvenuto ci ha preceduti suonando il
Bodu
Beru. Tra la folla abbiamo individuato i
figli di Ali e quanti avevamo conosciuto nel precedente viaggio. Le ragazze dell'isola ci hanno messo collane di fiori bianchi al collo e una delle
nostre piccole, anche loro frastornate da quell'inaspettato benvenuto, hanno commentato dicendo 'Sembra di essere alle Hawaii!'. Poi una volta preso il
cocco da cui abbiamo bevuto il dolce latte, tutti insieme si sono messi ad applaudire... e noi questo applauso lo giriamo a voi. Con uno sforzo
incredibile abbiamo rimandato indietro emozione e lacrime e abbiamo cominciato il giro dell'isola
mentre ci raccontavano cosa era successo quel terribile 26 dicembre.
Ali parla molto bene l'italiano e ci ha detto che l'acqua è arrivata contemporaneamente da tutte le parti e a seconda del fondale
dell'isola ha raggiunto varie altezze che sono variate dal metro ai 2 metri. Per fortuna tutte le case erano circondate
da muretti di corallo che sono sì
crollati per gran parte dell'isola, ma nello stesso tempo hanno protetto la
maggior parte delle case dalla forza del mare. Gran parte delle macerie sono già state portate
via grazie all'aiuto delle isole vicine che non hanno subito danni e in alcuni casi
hanno già ricominciato a
ricostruire. Ma ci ha spiegato che in
questo momento per i maldiviani la casa non è al primo posto nelle cose da fare, prima di tutto pensano ai loro figli e al loro futuro. Solo facendo in
modo che ai loro piccoli l'istruzione sia garantita direttamente sull'isola possono evitare di mandarli altrove e questo capita purtroppo più spesso di
quanto non pensiamo.
Girando per le vie abbiamo fotografato i vari danni, ma l'immagine che ci ha dato più di tutto la dimensione di quanto è accaduto è stata quella dei
solchi su due delle spiagge dell'isola dove il mare è passato con più forza.
Bisogna dire che se non avessimo visto prima queste due spiagge avremmo potuto anche pensare che quella fosse la naturale conformazione della
sabbia, non c'erano particolari segni di distruzione, ma la spiaggia aveva cambiato forma.
La vegetazione in alcuni punti ha sofferto di più e molti degli splendidi banani non sono sopravvissuti all'acqua salata. L'isola comunque rimane per
fortuna un rigoglioso giardino fiorito, è però come se qualcuno gli avesse dato un
energico scossone. La grande forza d'animo di queste persone e la fortuna
di non essere stati colpiti con la stessa violenza del resto del Sud Est Asiatico ci ha fatto trovare una Ribudhoo colpita, ma già rialzata e
determinata a voltare pagina anche grazie al nostro aiuto.
I maldiviani si erano abituati al nostro girovagare e dopo qualche tempo, non essendo più l'attrazione del giorno, hanno continuato la loro vita
quotidiana. Abbiamo visto gli uomini tornare al lavoro per sistemare e aggiustare, le donne hanno ripreso le loro
attività casalinghe e cosa più
importante i bambini sono tornati a scuola (la mattina gli avevano dato un permesso speciale per essere presenti al nostro arrivo) e i ragazzi più
grandi giocavano come sempre nel campo da calcio sulla spiaggia o a
rincorrersi nel piazzale
dell'isola. La loro allegria e spensieratezza ci ha fatto capire di
averli aiutati almeno un po' (compresi voi amici di Tuttomaldive) a superare un momento difficile e a poter mantenere davvero il sorriso.
Nel pomeriggio siamo andati a visitare la scuola dove abbiamo trovato un secondo striscione con
scritto 'GRAZIE AGLI AMICI DI WWW.TUTTOMALDIVE.IT DAI BAMBINI DI RIBUDHOO'. Si vedeva che sedie e banchi erano un po' di recupero e la nuova ala era in costruzione. Tutte le divise bianche che indossano solitamente sono andate perse nel disastro, ma il Governo ha
dato il permesso ai bambini di andare a scuola vestiti normalmente. Pensiamo che per le nostre bimbe sia stato un grande insegnamento vedere i loro
coetanei vivere una realtà molto differenti dalla loro, accontentandosi di cose semplici e divertirsi giocando praticamente con niente.
Dopo ore di caldo torrido abbiamo preferito saltare il pranzo e andare a fare un tuffo. Abbiamo lasciato Anna e Chiara a giocare e mangiare con i
figli di Ali e noi ci siamo diretti verso una delle spettacolari spiagge di
Ribudhoo, una di quelle più appartate. Abbiamo fatto il bagno con la
maglietta per rispetto delle usanze locali e appena abbiamo messo la testa sott'acqua ci siamo trovati
su uno dei reef più belli che abbiamo mai visto. Non solo non
sembra sia passato di lì lo Tsunami, ma nemmeno il Nino. Un giardino immenso e colorato di acropore ad ombrello intervallato da anemoni piene di pesci
pagliaccio. Non è frequente vederne una ventina e più per anemone! Abbiamo recuperato le energie in un attimo e vedere un reef così perfettamente
intatto è stato davvero fantastico.
Freschi e soddisfatti ci siamo fatti una doccia a Villa Stella dove abita Ali con la sua famiglia. Dopo una cena alla maldiviana superlativa
un bambino e un
anziano dell'isola
hanno portato dei
regali per Anna e
Chiara (due piccoli
dhoni di legno
grezzo, due
conchiglie e due
collanine) da parte
dei bambini
maldiviani. Noi
abbiamo
contraccambiato con
le caramelle che
avevamo portato
proprio per loro, ma
ancora una volta
abbiamo constatato
che l'ospitalità di
Ribudhoo è qualcosa
di speciale.
Salutati i nuovi
amici ci siamo vestiti bene per andare a consegnare ufficialmente i fondi raccolti e che avevamo
in precedenza cambiato in dollari
all'aeroporto di Malpensa.
Dopo lo Tsunami negli uffici delle isole lavorano fino a sera per organizzare tutto quanto va
ancora fatto per tornare alla normalità. Siamo stati
ricevuti da Moosa Musthafa Hussein (Assistant Chief di Ribudhoo). Dopo aver verificato personalmente la situazione
sull'isola abbiamo definito con lui i
particolari di come sarebbero state utilizzate le donazioni.
I fondi serviranno a ristabilire soprattutto la normalità nella scuola, sarà acquistato gasolio per la Power House
e medicinali
vari. Inoltre, dato che molte persone aspettavano da tempo di recarsi all'ospedale di Male distante
9/10 ore di barca a un costo che al momento non si possono
permettere, abbiamo affittato un motoscafo veloce per raggiungere l'isola che al ritorno li ha caricati tutti e portati alla Capitale. Alla fine Moosa Musthafa Hussein ci ha
quindi rilasciato un documento ufficiale dove veniva sottoscritto come sarebbero state utilizzate le donazioni e con una bella stretta di mano ci siamo
congedati.
Abbiamo dormito a Ribudhoo e chi conosce le Maldive sa che essere ospitati la notte in un'isola di pescatori è un grande privilegio. Non siamo stati
dei novelli Robinson Crusoe perché non è un grande sforzo dormire in un letto comodissimo, con l'aria condizionata e Cartoon Network in Tv per le
bambine, ma passare la serata passeggiando per le vie coi maldiviani e poi concludere la giornata chiacchierando
con loro in veranda non capita tutti i giorni.
La mattina dopo Ali ha superato se stesso con una colazione super e alle 08.30 ci
siamo incamminati verso il pontile seguiti da tanta gente.
Vorremo potervi
descrivere e soprattutto trasmettere i tanti sorrisi che hanno regalato loro a noi lungo il tragitto.
Una volta saliti tutti sul motoscafo abbiamo dato un ultimo sguardo a Ribudhoo.
Pensiamo sia una delle isole più belle dove abbiamo avuto la fortuna di scendere, sia per la vegetazione che per la cintura di spiaggia bianca,
laguna e reef che la circonda... proprio bellissima. Siamo ripartiti e per un bel po' ci siamo fatti ciao con la mano.
Il viaggio per tornare a Moofushi è andato benissimo, oltre ogni aspettativa, anche per merito dei delfini e soprattutto della bella e grande balena che
ci è passata davanti nel canale tra Nilandhoo Nord e l'atollo di Ari.
Cos'altro dire. Tutto l'affetto che ci hanno dimostrato in quei due giorni va a tutti gli amici del nostro sito
Tuttomaldive, ma soprattutto a voi
innamorati come noi del popolo maldiviano. Ci auguriamo che il nostro racconto e le foto vi trasmettano almeno un po' di quello che abbiamo
provato noi sull'isola di Ribudhoo e sappiate che da qualche parte in mezzo all'Oceano Indiano avete un sacco di amici.
Un Sorriso dalle Maldive a tutti.
Foto
gallery Ribudhoo
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