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L’Organizzazione delle
Nazioni Unite ha dichiarato il 2003 ‘Anno internazionale
dell’Acqua’. L’acqua è uno
dei beni più preziosi del nostro Pianeta, lungo il suo cammino
può lasciare sviluppo e progresso, ma anche malattie e difficoltà.
L’acqua
ci accompagna tutta la vita, ci circonda e noi stessi
siamo per gran parte... acqua. La
gestione delle risorse idriche a livello mondiale presenta numerose
problematiche da risolvere. Inquinamento, sfruttamento indiscriminato
e sprechi sono tra le cause dell’impoverimento delle scorte
di acqua dolce della Terra e, di conseguenza, della grave riduzione
della qualità della vita nel Sud del mondo. In
questi giorni a Milano è aperta la mostra fotografica ‘Acqua’ (www.mostracqua.it).
Tale mostra è parte del progetto "Water ForLife And Peace",
un'iniziativa di Green Cross (www.greencrossitalia.it),
organizzazione internazionale
riconosciuta dalle Nazioni Unite e presieduta
da Michail Gorbaciov. Accanto alle
intense fotografie in bianco e nero
del fotografo Mike Goldwater, 12 schede chiare ed efficaci, realizzate
dal curatore scientifico della mostra Mario Tozzi, geologo
e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che
raccontano l’acqua in tutti i
suoi aspetti: dalla molecola, all’origine
sulla Terra, quando è troppa (col diluvio universale) e quando
non basta, quella miracolosa e
quella dei ghiacciai. A noi di Tuttomaldive, proprio leggendo dello
scioglimento dei ghiacciai, il pensiero
è andato al problema dell’innalzamento
del livello del mare, ovviamente
vissuto con apprensione in un paese come le Maldive. Mario Tozzi
dice che se si sciogliessero tutti i ghiacciai continentali e quelli
alpini il livello del mare salirebbe di 70 metri! Al contrario
lo scioglimento della banchisa del
Polo Nord (cioè l’acqua del mare ghiacciata)
non ne aumenterebbe il livello neppure di un centimetro perché
il ghiaccio ha un volume maggiore dell’acqua liquida. Ma
volevamo capire meglio la situazione e abbiamo chiesto un approfondimento
all’esperto Mario Tozzi che con grande disponibilità ha
risposto alle nostre domande:
Clima
L'IPCC prevede che le temperature medie sulla Terra aumenteranno fra 1,4°C
e 5,8°C nei prossimi 100 anni, ormai sul riscaldamento globale
del clima terrestre nessuno coltiva più dubbi: la CO2 aumenta
da 200 anni a questa parte come mai in passato, crescendo da 280
a 400 ppm, incremento che non può essere spiegato con processi naturali,
ma solo con la combinazione di due procesi antropici, deforestazione
(1,5 miliardi di tonnellate) e combustione (6,5 miliardi
di tonnellate). Ciò comporta
diverse conseguenze, a cominciare dallo scioglimento dei
ghiacciai e dal conseguente innalzamento del livello dei mari: dal
1965 si è fuso il 42% dei ghiacci artici, il 33% di quelli del Kilimanjaro,
mentre dal 1850 si sono dimezzati i ghiacciai alpini (tra
questi il più grande ghiacciaio
d'Italia, quello dei Forni, sullo Stelvio, arretra
di qualche metro ogni anno). Se la tendenza è quella indicata dall'IPCC
nel prossimo secolo le Dolomiti non avranno più ghiacciai. In
questo quadro il livello dei mari crescerà da 10 a 90 cm nei prossimi
cento anni portando l'annegamento di atolli e isole oceaniche,
la perdita di molte barriere coralline (i coralli crescono
in specifici battenti d'acqua),
l'invasione di piane costiere, l'incremento delle aree
inondate durante le alluvioni. Aumenteranno
le perturbazioni meteorologiche a carattere violento e le
grandi alluvioni che già sono cresciute da 2-3 per anno negli anni
'50 a oltre 20 negli anni '90.
Le isole Kiribati
La natura finora è stata preservata solo quando la si è comperata o venduta:
in Italia il patrimonio ambientale che si è salvato dallo scempio
è quello dei latifondi e dei grandi proprietari terrieri o del
demanio militare. Ma questo significa attribuirgli un prezzo e disconoscerne
nello stesso tempo il valore. Il
problema con la Terra è che hanno smesso di crearla da un bel po',
ma accettare la realtà di vivere in un mondo limitato è duro, significa
imparare a vivere chiedendo di meno. I profitti odierni derivano
dalla liquidazione del patrimonio naturale in un momdo per cui
il concetto stesso di limite è un
tabù vero e proprio, ma i limiti esistono
di fatto e vengono superati solo per certi limitati periodi a
causa dell'inerzia del mondo
naturale. I capitali si esauriscono prima o poi
anche presso la banca della natura: le isole Kiribati (40 atolli a
cavallo dell'Equatore nel
Pacifico) sono state sfruttate fino all'ultimo
grammo di fosfati dagli inglesi (1800-1970) e poi abbandonate
a una crisi economica che è stata
superata grazie alla pesca e al turismo.
Ma oggi l'innalzamento del livello del mare le sta per condannare
all'oblio economico e all'abbandono per una seconda e definitiva
volta, essendo distrutto il
sistema di vita e l'ambiente insieme.
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il Pdf della Sintesi del III Rapporto per i decisori politici dell'International
Panel of Climate change
(a cura del WWF Internazionale)
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Dottor Mario Tozzi: Istituto
Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG)
Consiglio Nazionale delle Ricerche c/o
Dipartimento Scienze della Terra Università
"La Sapienza"
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