News: Mostra acqua 2003 
Milano Palazzo Reale 19 marzo - 2 giugno 2003

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2003 ‘Anno internazionale dell’Acqua’. L’acqua è uno dei beni più preziosi del nostro Pianeta, lungo il suo cammino può lasciare sviluppo e progresso, ma anche malattie e difficoltà. mostra acquaL’acqua ci accompagna tutta la vita, ci circonda e noi stessi siamo per gran parte... acqua. La gestione delle risorse idriche a livello mondiale presenta numerose problematiche da risolvere. Inquinamento, sfruttamento indiscriminato e sprechi sono tra le cause dell’impoverimento delle scorte di acqua dolce della Terra e, di conseguenza, della grave riduzione della qualità della vita nel Sud del mondo. In questi giorni a Milano è aperta la mostra fotografica ‘Acqua’ (www.mostracqua.it). Tale mostra è parte del progetto "Water ForLife And Peace", un'iniziativa di Green Cross (www.greencrossitalia.it), organizzazione internazionale riconosciuta dalle Nazioni Unite e presieduta da Michail Gorbaciov. Accanto alle intense fotografie in bianco e nero del fotografo Mike Goldwater, 12 schede chiare ed efficaci, realizzate dal curatore scientifico della mostra Mario Tozzi, geologo e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che raccontano l’acqua in tutti i suoi aspetti: dalla molecola, all’origine sulla Terra, quando è troppa (col diluvio universale) e quando non basta, quella miracolosa e quella dei ghiacciai. A noi di Tuttomaldive, proprio leggendo dello scioglimento dei ghiacciai, il pensiero è andato al problema dell’innalzamento del livello del mare, ovviamente vissuto con apprensione in un paese come le Maldive. Mario Tozzi dice che se si sciogliessero tutti i ghiacciai continentali e quelli alpini il livello del mare salirebbe di 70 metri! Al contrario lo scioglimento della banchisa del Polo Nord (cioè l’acqua del mare ghiacciata) non ne aumenterebbe il livello neppure di un centimetro perché il ghiaccio ha un volume maggiore dell’acqua liquida. Ma volevamo capire meglio la situazione e abbiamo chiesto un approfondimento all’esperto Mario Tozzi che con grande disponibilità ha risposto alle nostre domande:

Clima
L'IPCC prevede che le temperature medie sulla Terra aumenteranno fra
1,4°C e 5,8°C nei prossimi 100 anni, ormai sul riscaldamento globale del clima terrestre nessuno coltiva più dubbi: la CO2 aumenta da 200 anni a questa parte come mai in passato, crescendo da 280 a 400 ppm, incremento che non può essere spiegato con processi naturali, ma solo con la combinazione di due procesi antropici, deforestazione (1,5 miliardi di tonnellate) e combustione (6,5 miliardi di tonnellate). Ciò comporta diverse conseguenze, a cominciare dallo scioglimento dei ghiacciai e dal conseguente innalzamento del livello dei mari: dal 1965 si è fuso il 42% dei ghiacci artici, il 33% di quelli del Kilimanjaro, mentre dal 1850 si sono dimezzati i ghiacciai alpini (tra questi il più grande ghiacciaio d'Italia, quello dei Forni, sullo Stelvio, arretra di qualche metro ogni anno). Se la tendenza è quella indicata dall'IPCC nel prossimo secolo le Dolomiti non avranno più ghiacciai. In questo quadro il livello dei mari crescerà da 10 a 90 cm nei prossimi cento anni portando l'annegamento di atolli e isole oceaniche, la perdita di molte barriere coralline (i coralli crescono in specifici battenti d'acqua), l'invasione di piane costiere, l'incremento delle aree inondate durante le alluvioni. Aumenteranno le perturbazioni meteorologiche a carattere violento e le grandi alluvioni che già sono cresciute da 2-3 per anno negli anni '50 a oltre 20 negli anni '90.

Le isole Kiribati
La natura finora è stata preservata solo quando la si è comperata o
venduta: in Italia il patrimonio ambientale che si è salvato dallo scempio è quello dei latifondi e dei grandi proprietari terrieri o del demanio militare. Ma questo significa attribuirgli un prezzo e disconoscerne nello stesso tempo il valore. Il problema con la Terra è che hanno smesso di crearla da un bel po', ma accettare la realtà di vivere in un mondo limitato è duro, significa imparare a vivere chiedendo di meno. I profitti odierni derivano dalla liquidazione del patrimonio naturale in un momdo per cui il concetto stesso di limite è un tabù vero e proprio, ma i limiti esistono di fatto e vengono superati solo per certi limitati periodi a causa dell'inerzia del mondo naturale. I capitali si esauriscono prima o poi anche presso la banca della natura: le isole Kiribati (40 atolli a cavallo dell'Equatore nel Pacifico) sono state sfruttate fino all'ultimo grammo di fosfati dagli inglesi (1800-1970) e poi abbandonate a una crisi economica che è stata superata grazie alla pesca e al turismo. Ma oggi l'innalzamento del livello del mare le sta per condannare all'oblio economico e all'abbandono per una seconda e definitiva volta, essendo distrutto il sistema di vita e l'ambiente insieme.

Scarica il Pdf della Sintesi del III Rapporto per i decisori politici dell'International Panel of Climate change 
(a cura del WWF Internazionale)
  

- Dottor Mario Tozzi: Istituto Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG)
Consiglio Nazionale delle Ricerche
c/o Dipartimento Scienze della Terra Università "La Sapienza"

 

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