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Viaggio a Moofushi di Marco e Silvia dal 30/11 al 12/12 2005-12-14
Siamo tornati in Italia da pochi giorni e sarà la mancanza che sentiamo dell’isoletta, sarà il jet lag che ci porta ad essere svegli agli orari Moofushiani ( + 5 ore in questo periodo rispetto all’Italia) ci ritroviamo alle 5 di mattina davanti ad un computer a guardare le nostre foto e a voler riconoscere un doveroso tributo alla natura delle Maldive,
ai sorrisi aperti dei Maldiviani e alla superlativa organizzazione di chiunque lavora a Moofushi.
Il nostro viaggio inizia da Malpensa dove per fortuna un tizio indiano che abbiamo soprannominato “l’attore di Bollywood” (Bombay-Hollywood per la sua statura, il portamento, i baffoni fluenti e l’atteggiamento) consegna alla Polizia uno dei nostri passaporti cadutoci chissà dove nell’aeroporto dalle tasche del giubbotto nella frenesia della partenza… cominciamo bene!
Disbrigate le formalità d’imbarco con la Qatar (raccomandiamo il rispetto del peso nei bagagli in quanto i controlli sono accurati 20 Kg in stiva e 7 Kg il bagaglio a mano a persona, ogni kg in più costa 31 Euro).
Non ci soffermiamo troppo sul lungo viaggio Milano-Doha-Malè, la compagnia è buona gli aerei sono recenti, la puntualità c’è stata, i pasti e il comfort a bordo sono più che accettabili, il personale molto gentile, i films naturalmente tutti in lingua inglese con sottotitoli in arabo ( che per noi è rimasto, come nelle migliori tradizioni, arabo!) un appunto sull’aeroporto di Doha; troppo piccolo per la mole di gente che ci passa, è vero che è in completa ristrutturazione ma non trovare una sedia libera per ore non è un granché, cosa dire poi di una saletta fumatori gremitissima e col soffitto aperto per permettere a tutto il fumo di girare li intorno? Abbiamo fumato pure noi non fumatori. La cosa peculiare di questo scalo è che non avevamo mai visto un tale crogiuolo di razze e di usi così diverse concentrate in un solo posto; decine di vestiti diversi, tantissimi tratti somatici, davvero curioso.
Arriviamo finalmente alle Maldive alle sei di mattina del giorno dopo con una leggera pioggerellina, ma fa caldo, ci siamo spogliati di tutti i vestiti pesanti quindi chissenefrega! Ci viene a prendere un simpatico residente maldiviano della Best Tour, ci mette armi e bagagli su un pulmino (che ad un certo punto attraversa perpendicolarmente la pista d’atterraggio dell’aeroporto il conducente naturalmente a guardato prima a destra e sinistra!!)
facciamo il check-in per l’idrovolante (spettacolari i banchi del check-in di legno sulla sabbia) e attendiamo il nostro turno al bar dove ci viene offerta la colazione. Dopo una mezz’oretta saliamo su questo trabiccolo, non avevamo mai preso aerei così piccoli, ci aspettavamo un viaggio poco tranquillo e invece questi aeroplanini decollano e ammarano nel giro di pochi metri con una facilità e una dolcezza estremi, sembrano farfalle.. se non fosse che fanno il rumore di una mandria di bisonti.
Arriviamo a Moofushi e già guardandola dalla piattaforma per l’idrovolante rimaniamo a bocca aperta, ma non è che l’inizio,
Manuela e la piccola Beatrice (la bimbetta di Manuela che è cresciuta li e fa da mascotte ad ogni evento mondano) ci accolgono e sorridenti ragazzi maldiviani e ci portano le valigie in spalla fino alla stanza, naturalmente si sono guadagnati qualche dollaro di mancia, provate voi a trascinarvi 20 kg di valigia con le rotelle sulla sabbia
!
Si qui è tutto sabbia, anzi per la precisione, come vi verrà spiegato, è corallo triturato, ehm digerito e ridotto alla consistenza di borotalco da valenti schiere di pesci pappagallo ( a volte di dimensioni epiche che sentirete e vedrete spesso sgranocchiare allegramente quando vi troverete sott’acqua) dimenticatevi dunque le scarpe anche al ristorante, l’abbigliamento è informale, è richiesto solo un po’ di rispetto per il personale in prevalenza mussulmano che c’è sull’isola, quindi nelle aree comuni, a pranzo e a cena bisogna coprirsi il costume ma basta un pantaloncino e una maglietta,
una sera alla settimana è organizzata una serata di gala dove si può indossare un vestitino (magari confezionato apposta per voi dai sarti presenti nell’annesso della piccola ma ben fornita boutique) ma anche in quella occasione sarete senza scarpe, un’altra sera viene organizzata la serata orientale, e li è gradito un pareo, se ve lo siete dimenticato lo potete comprare nella suddetta boutique gestita da una simpaticissima romagnola tutto pepe oppure in occasione dell’interessante escursione sulla vicina isola dei pescatori che di solito viene effettuata il venerdi, su questa isola oltre alle cose interessanti da vedere, ai mille sorrisi disinteressati, ai mille profumi, e qualche zanzara ( a Moofushi non ce ne sono ma li si), vedrete aprire e chiudere le “saracinesche” dei negozietti al vostro arrivo e alla vostra partenza, eh si!, sono aperti due o tre ore nell’intera settimana! Inutile dire che la scelta è (solo un po’) limitata che i prezzi sono stracciati oltre che trattabili e che i sorrisi qui sono naturalmente più interessati.
Torniamo a parlare di Moofushi, anzi ancora di chi lavora a Moofushi, Renato, Renè per tutti è talmente famoso ormai che non vale la pena neanche ribadire la sua valenza come chef , quello che non si sapeva è che è anche un inesorabile schiacciatore durante le accanite partitelle serali di beach volley in squadre miste e variopinte formate da maschi-femmine-maldiviani-bambini-tedeschi-ternani etc, comunque parlavamo di Renè, lui guida al ristorante una schiera di ragazzi locali, cuochi bravissimi come lui, i risultati si vedono e si mangiano tutti i giorni, persone che girano spesso il mondo dicevano che non avevano mai mangiato così bene da nessuna altra parte, noi non lo sappiamo ma non possiamo che confermare che è tutto buono, la scelta è ampissima, la fantasia anche e i prodotti sono freschissimi, naturalmente come ci si aspetta mangerete quintali di buonissimo pesce cucinato dal modo più semplice a quello più elaborato, ma, se vorrete mangerete anche carne, pasta al dente e ogni giorno cinque sei tipi di verdure fresche, altrettanti di frutta (abbiamo mangiato frutti squisiti di cui ignoravamo anche l’esistenza) e irresistibili dolci (c’è uno chef pasticcere che è un fenomeno). La carta dei vini e degli alcolici è ottima considerando dove siamo.
Due parole sui ragazzi del diving (anche se ce ne vorrebbero di più), abbiamo voluto acquisire il secondo brevetto della PADI l’Advanced Open Water e così ci siamo imbattuti in
questa allegra brigata che è la Blue Tribe, da pochi mesi hanno preso in gestione il centro diving di Moofushi e i risultati a detta di molti si vedono già, noi non possiamo misurare la differenza col passato e quindi ci fermiamo alle sensazioni ricevute e alle capacità riscontrate in queste persone, il resto ce lo mette il mare delle Maldive, le immersioni sono così belle che le parole non le possono
descrivere.
C’è Enzo Spina, (si proprio lui, maestro di chissà quanti sport in patria e guru delle immersioni alle Maldive, abbiamo avuto la fortuna di fare una lezione anche con lui e ci ha colpiti oltre al carisma (anche fisico) la pazienza e l’entusiasmo con il quale una persona che ha alle spalle migliaia di immersioni e chissà quante lezioni ci ha spiegato nei minimi particolari e con tanti consigli un argomento “arido” quale quello dell’uso del computer subacqueo e di altre utili attrezzature (lo shaker , il pedagno etc.), Enzo ti trasmette a pelle la passione del mare e questa è una cosa bellissima.
Poi c’è Igino o come lo chiamava in nostro amico Luca (pure lui ”battezzato” a Moofushi) “A Gino!” è stato lui il nostro istruttore, è bravissimo è calmissimo, sempre sorridente, è rimasta mitica la lezione sull’assetto, ( a proposito, grazie a quello che ci ha insegnato Igino, già dalla immersione successiva consumavamo circa il 20% di aria in meno) ci diceva di immedesimarci già fuori in quello che avremmo fatto qualche minuto dopo sotto il pelo dell’acqua, di “vedere” in anticipo col pensiero come avremmo nuotato e respirato, tranquilli calmi rilassati nel corpo e nell’anima, ebbene abbiamo guardato lui che già lo faceva con estrema naturalezza e FUNZIONA! Abbiamo sciolto da quel momento in poi quel po’ di tensione-apprensione che ci accompagnava prima di ogni immersione.
Poi c’è Christian, lo abbiamo incrociato in una sola immersione, abbiamo un documento fotografico che lo riporta fuori dall’acqua sulla barca, dato l’abbigliamento e come si muove con naturalezza sotto acqua crediamo piuttosto che si tratti di uno dei tanti pesci coloratissimi e di notevoli dimensioni pescati dai maldiviani, una sorta di triglione tropicale vista la barbetta. Scherzi a parte, è un altro di quelli bravi (svizzero 6000 e passa immersioni considerata l’età pensiamo che probabilmente va sott’acqua da quando aveva 3 mesi!)… come gli altri, come anche Marta che citiamo per ultima solo perché è andata via quasi subito per una breve vacanza in Italia ( tutti i gusti son gusti!!!! ) questi ragazzi sanno perfettamente quello che fanno e infondono sicurezza, il resto delle immersioni, come detto ce lo mette il mare delle Maldive.
Ad un sub si chiede cosa ha visto.. troppo lungo, diremo solo cosa non abbiamo visto, ci mancavano solo le mante e i delfini, non era periodo, fra poco da Gennaio ci saranno le Mante, i ragazzi hanno scoperto un Manta point dove 15 e più di questi gigantoni del mare volteggiano regolarmente sulla testa dei sub (noi purtroppo ci siamo accontentati di un filmato strabiliante di Enzo). Le altre meraviglie le abbiamo viste tutte dalla A di Aragoste alla T di Tartarughe. I ragazzi maldiviani addetti al diving preparano, trasportano, lavano e ripongono tutta l’attrezzatura ogni volta, così non rimane altro che indossare la muta, ( 2-3 mm al massimo) fare il controllo di routine e via nel blu. Per chi non fa subacquea ma ama lo stesso guardare i pesci (anche se sulla schiena e non faccia faccia come dice Christian) dobbiamo dire
che a Moofushi, ci sono “battute” di snorkeling guidato e non, dalla barca e non (sempre gratuito, come l’uso di maschera e pinne quindi inutile portarveli da casa) , dato che tenevamo traccia di quanto vedevamo sotto acqua anche facendo snorkeling, per brevità vi riportiamo solo quanto abbiamo scritto dell’ultimo bagno di mezz’ora scendendo a sinistra del pontile in due tre metri d’acqua: “visti una murena, tre tridacne, 4 (dico quattro pesci istrice) un pesce angelo imperatore, un branco di centinaia di carangidi che componevano una la ruota, un branco di centinaia di triglie enormi, un branco di una quindicina di pesci pappagallo, un branco di balestra dai denti rossi, decine di cernie coloratissime, un polpo molto grosso che una cernia voleva sfrattare, oltre ai “soliti” pesci pagliaccio pesci ago, grugnitori, nudibranchi, spirografi coloratissimi etc. etc. (a Moofushi ogni buco nel corallo è abitato .. non c’è verso, mai una tana è vuota anzi in certe tane trovi più pesci insieme, poi per esempio si vedono i pesci che abbiamo ribattezzato “alla fermata del tram” 15-20 pesci grossi e piccoli di 6-7 specie diverse, tutti fermi, che guardano dritti nella stessa direzione , tutti uno vicino all’altro “all’ombra” di qualche ombrello di corallo.. uno spettacolo).
Vogliamo ringraziare anche i responsabili Best Tour in loco Marzia e Paolo e due ragazzi dell’animazione (soft) Mirko e Alessandra, il primo, ternano e convinto assertore dell’abbacchio scottadito, insospettato e insospettabile bravo calciatore e bravo cantante, la seconda, nuotatrice e ginnasta provetta, con un particolare fiuto per gli avvistamenti di murene, tartarughe pesci scorpione e quanto altro di nascosto sotto il mare, entrambi simpatici e disponibilissimi allieteranno i vostri dopocena e vi accompagneranno nello snorkeling e nelle escursioni (consigliate) all’isola dei pescatori e all’isola deserta. A proposito di isola deserta, noi non abbiamo potuto usufruire di quella abitualmente frequentata dagli ospiti in quanto , arrivati sul posto, proprio quel giorno (cosa mai successa prima) l’abbiamo trovata occupata da una cinquantina di bimbetti maldiviani festanti e urlanti; nientemeno che il governatore dell’atollo di Ari aveva organizzato una specie di gita sociale, naturalmente il capo li è lui e quindi abbiamo dovuto sloggiare noi, dopo qualche telefonata e ancora una mezz’ora di navigazione siamo arrivati su una seconda isola deserta dove abbiamo comunque passato molto bene quel che restava del tempo destinato all’escursione.
La serietà della gestione del resort è stata confermata anche in questa occasione in quanto al nostro ritorno il direttore Salim (Salvatore) è venuto ad aspettarci al pontile e facendoci le scuse dell’accaduto (anche se naturalmente non ne erano assolutamente responsabili) ci ha comunicato che per quella giornata eravamo considerati ospiti suoi, in altre parole non abbiamo pagato l’escursione... ottimo.. soldi in più per berci qualche ulteriore buon cocktail la sera J .
Le altre strutture presenti sull’isola sono una rinomata SPA dove 4 ragazze balinesi vi massaggeranno “all’ombra” di un albero di Frangipani , a proposito, il fiore del Frangipani (vedi foto) ha un profumo caratteristico e buonissimo, dissimile da altri profumi. Poi c’è un secondo ristorante dove consumare per esempio gustosissime aragoste, un secondo bar aperto fino a notte inoltrata, una palestra in riva al mare piccola ma ben attrezzata dove comunque non ho visto andare mai nessuno (bisogna capire, la vera palestra a Moofushi è il mare!)
Poche righe per quanto riguarda l’isola in se, lo sappiamo sembra un controsenso dopo aver scritto un sacco delle persone, ma in realtà non lo è perché non è facile descriverla…potremmo usare solo qualche aggettivo: piccola (10-15min per farne il giro completo), deliziosa, verdissima, bianchissima, pulitissima, e il mare.. trasparentissimo e azzurrissimo.. ma è tutto scontato ci rendiamo conto quindi vogliamo provare anche noi con qualche foto che però non potranno mai rendere l’idea della sua vera bellezza e soprattutto degli stati d’animo che ci ha regalato in ogni momento, eravamo ora eccitati, ora curiosi ,ora meravigliati ora tranquilli e rilassati e non possiamo neanche farvi sentire i nostri rumorosi sospiri quando nostro malgrado abbiamo dovuto guardare l’alba l’ultimo giorno della nostra permanenza…..
.. e i sospiri continuano chiudendo questo racconto… A presto Moofushi!
Marco e Silvia |
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