|
Mary Nika Island Atollo di Ari Nord aprile 2004
Con il primo viaggio alle Maldive eravamo molto inesperti e avevamo
approfittato di un’offerta speciale che ci era capitata all’ultimo
momento in agenzia. Le nostre uniche conoscenze di Maldive, oltre a
qualche sentito dire, erano le informazioni ottenute consultando e
riconsultando i cataloghi dei vari tour operator. Il grosso limite era
che, ovviamente per i vari tour operator, erano tutte isole bellissime,
meglio gestite di altre e senza l’ombra del benché minimo problema o
disagio. Morale della favola :
Tutte isole da sogno!! Ripensandoci forse è tutto vero ma… qualche
differenza tra un’isola e l’altra c’è sicuramente.
Dopo aver letto tutti i cataloghi a memoria e dopo essere passati alla
consultazione di internet, avremmo potuto aprire un’agenzia
completamente specializzata in viaggi alle Maldive, sapevamo dov’era il
reef di quasi tutte le isole, le tipologie delle camere, che tipo di
animazione, le escursioni possibili e un’idea di come si stava. In poche
parole abbiamo letto molti racconti e resoconti di viaggio abbiamo
guardato ed ammirato migliaia di fotografie varie, facendoci un’idea più
precisa delle isole da includere in un nostro potenziale elenco in
attesa dell’offerta buona.
Pochi giorni prima della partenza, ci chiama l’agenzia di viaggio con
cui eravamo stati a Bandos e a cui avevamo lasciato l’elenco e
l’incarico di tenerci in evidenza nel caso di occasioni dell’ultimo
minuto e…
“Abbiamo una bella offerta per il Nika island del tour operator Intravco
vi potrebbe interessare?” Intravco ? “Si un piccolo tour operator che
gestisce in esclusiva il Nika. Bella Isola davvero” ma lei la conosce?
“Si, certamente l’ho visitata nel 2003 insieme ad altre isole
nell’atollo di Ari, ed è quella che più mi è piaciuta”
Atollo di Ari, trasferimento in idrovolante, paura? “Ma no, guardi che è
molto sicuro ed è un’esperienza fantastica da non perdere, le isole
dall’alto sono qualcosa di indescrivibile” Noi pensavamo che con la
barca si vivesse di più l’emozione.
Bene! Convinti e allora detto e fatto. Prenotata!
Dopo il solito ritardo in partenza dall’aereoporto di Malpensa, fatto
cronico, anche per questo viaggio un volo dignitoso, abbastanza comodi
dato che ci siamo fatti dare due posti presso l’uscita di sicurezza con
possibilità di allungare le gambe, cena così così (ma cosa pretendere su
un charter?), una bella dormita di circa 6 ore. Alla mattina poco più
del tempo di una veloce colazione ed ecco che finalmente siamo di nuovo
con lo spettacolo di benvenuto dai finestrini dell’aereo! Una lunga
serie di anelli cristallini sotto di noi.
Eccole le “nostre amate isole” dopo un anno ci sono ancora e sembrano
proprio lì ad aspettarci, torniamo nel luogo dove ci siamo ammalati di
Mal di Maldive (malattia abbastanza rara e molto costosa da curare).
All’apertura del portellone la solita botta di aria calda, profumi e
umidità molto tipica di queste isole. A sbrigare velocemente le pratiche
doganali, troviamo incaricati ancora più gentili, cordiali, disponibili
della prima volta. Con un grande sorriso della serie “benvenuti a casa
vostra” ci accolgono. Arrivare così dopo un lungo volo è una cosa che ti
da un’immensa gioia e ti fa passare un po’ della stanchezza e dello
stress accumulati.
Giusto il tempo di ritirare i bagagli, usciamo verso gli incaricati dei
vari tour operator, dove incontriamo il rappresentate locale del Nika
che gentilmente ci accompagna al piccolo bus della Maldivian Air Taxi.
Ma come abbiamo pagato per l’idrovolante e ci portate con un bus?
Scherzo! Il piccolo bus, seguito dal furgoncino dei bagagli, ci porta
all’aerostazione degli idrovolanti posta ad un’altra estremità
dell’isola di Hulule.
Altro check-in, piccola sosta nella confortevole sala di attesa e poi
saliamo sul nostro idrovolante, dove l’equipaggio in pantaloncini corti
e piedi scalzi dopo averci fatto accomodare, averci elencato le notizie
utili per la sicurezza come fanno anche nelle compagnie aeree “grandi”
si prepara al decollo. Tutti pronti accensione motori, un frastuono
esaltante, via si parte… e comincia un bellissimo film la trama ; le
meravigliose isole sotto di noi scorrono lasciandoci senza fiato!!!
Altro che barca veloce l’idrovolante vale tutti i soldi spesi in più!
Mezz’oretta di volo ed ecco la nostra isola. Dall’alto è bellissima,
piccola con pochi bungalows, immersa nel verde, di edifici se ne
scorgono pochissimi tutti ben mimetizzati nella vegetazione,
completamente circondata da un bellissimo reef e in prossimità di una
pass.
Atterriamo molto vicini all’isola e dopo pochi secondi attracchiamo alla
piattaforma ancorata al lungo pontile principale. Veniamo accolti da
un’incaricato dell’isola e accompagnati al bar per la classica
salviettina rinfrescante, un drink e uno snack di benvenuto. Insieme a
noi i piloti dell’idrovolante, che posteggiato il mezzo neanche fosse
un’automobile si sono fermati sull’isola per la cena e la nottata. Il
caratteristico bar con il pavimento di sabbia è proprio alla fine del
pontile. Si divide in due salette in fondo ad una di esse, si trova il
ricevimento e l’internet point. Ha un’area esterna con divanetti e
dondoli, dei tavolini e una spiaggia comune attrezzata con sdraio e
ombrelloni di paglia. Rimaniamo subito colpiti dalla bellezza che ci
circonda, i muri di tutte le strutture dell’isola, in corallo e
muratura, nonostante l’età, sono caldi e con un’aria di signorilità.
Dopo una chiacchierata su come funzionano le cose sull’isola, cosa fare,
cosa non fare, come rispettare la natura, riceviamo una busta contenente
le notizie utili, la chiave del bungalow e ci rechiamo presso la nostra
camera. Ci comunicano che il “Nika Time” sono +5 ore rispetto
all’Italia. I viali interni dell’isola si presentano pulitissimi e
immersi nel verde. Arriviamo alla camera, appena aperta la porta
rimaniamo colpiti oltre che dalla bellezza dell’arredamento anche dalla
grandezza (oltre 70 metri quadri). Sulla sinistra un ampio salone diviso
da un basso muretto, con ampi ripiani, un lungo divano in muratura con
comodi cuscini, una comodissima poltrona ottima per la lettura, il frigo
bar, il bollitore per il the e il caffe e la porta per uscire sulla
nostra spiaggia privata. A destra dell’ingresso la camera con il letto,
dei comodi ripiani, un’ampia vetrata e il climatizzatore. A sinistra
della porta della camera, la porta del guardaroba. Sempre più a sinistra
l’ingresso del bagno, diviso in due parti, il water e nel locale più
grande (enorme) il lavandino a forma di grande conchiglia, una zona con
delle piante e la gigantesca doccia. Una camera così non la potevamo
neanche sognare!!
Come già detto la porta interna del salone porta al nostro regno, fra il
verde fitto e le palme ecco la nostra spiaggia! All’uscita la vaschetta
per sciacquare i piedi, un dondolo, la doccia, un tavolo con sedie, le
sdraio in plastica, le sdraio in legno con materassino e un grande
ombrellone in legno e paglia. In fondo l’accesso al mare ampio, pulito e
ricco di pesci e dopo poche decine di metri una massa scura… il reef, il
nostro reef!
Velocemente ci mettiamo il costume e subito via a fare un bel bagnetto
di ambientamento tra i pesci curiosi più di noi. Dopo pochi metri di
mare, superando la lunghezza dei muretti di delimitazione delle camere,
riusciamo a scorgere le altre spiaggette con i loro rilassati occupanti.
Ci portiamo sul reef ed il primo impatto e da togliere il fiato molti
coralli colorati, pesci anche molto grandi e 2 tartarughe compaiono
subito ai nostri occhi. Rispetto alla nostra prima esperienza alle
Maldive (Bandos) netto passo in avanti, il corallo qui si sta davvero
rinascendo ovunque. Dopo un’oretta, il sole scotta molto e allora
usciamo a mettere la crema per evitare di scottarci e di rovinare subito
la vacanza come invece è successo a dei nostri conoscenti. Percorrendo
il viale interno dalla nostra camera, passiamo il negozio e subito dopo,
in prossimità del pontile di servizio, si trova il ristorante piccolo
con tavolini anche solo singoli ( al contrario di altre isole dove ci si
trova ad essere per forza al tavolo con altra gente) e la zona interna
del buffet. La sera la cena all’aperto nella zona dei tavoli esterni
ammirando le stelle e la luna. Ai pasti molta verdure, pasta, riso,
carne e tantissimo pesce cucinato in vari modi e tanti magnifici dolci.
Una volta alla settimana, come ogni isola turistica, cena alla
Maldiviana e comunque la possibilità di mangiare aragoste. Molto
romantica la possibilità di cenare direttamente nella propria spiaggia a
lume di candela. La vita per i turisti scorre tranquilla con la
possibilità per molti di isolarsi quasi completamente dal mondo, pur
lasciando a chi lo desidera la possibilità di socializzare con altri
principalmente frequentando la spiaggia comune posta nella zona del bar.
Noi dopo un paio di giorni di rodaggio e di tenero ritiro, abbiamo
conosciuto 2 coppie di amici che abbiamo frequentato tutta la vacanza
unendo i tavoli da pranzo in una allegra tavolata da 6. Tutti giorni ci
trovavamo nella spiaggia di qualcuno comodi ed indisturbati, quattro
chiacchiere in spiaggia, partitina a carte, una partitina a backgammon,
un drink e poi via a fare ore e ore di snorkelling o di bagno a mollo
nella lagunetta privata.
Del gruppo solo Paolo si è dedicato a qualche immersione con il diving
dell’isola. Il diving si trova sul vialetto interno appena passato il
ristorante ed è gestito da alcuni tedeschi, che guarda a caso sono molto
precisi e professionali. Alla prima immersione di Paolo che per legge
(almeno credo) va fatta nel house reef dell’isola lo abbiamo
accompagnato tutti quanti, partendo da appena fuori del bar fino a
quando si è inabissato vicino al pontile principale che tra le tante
cose in molti tratti è coperto da nuove formazioni coralline anche nell’
acqua bassa. Siamo rimasti a fare snorkelling fino a quando non abbiamo
visto risalire le bolle del sua bombola.
Tra le escursioni fatte la mezza giornata sull’isola deserta e il
villaggio dei pescatori di Mathiveri per l’acquisto dei regali e dei
ricordini da portare a casa. La sera dopo cena che tra una chiacchiera e
l’altra durava 2/3 ore, il solito giro ad ammirare i numerosi pesci dal
pontile principale, poi ci trasferivamo al bar a goderci la brezza
marina e a dare un’occhiatina alla casella di posta email all’internet
point (nettamente più economico di quello di Bandos). Tra le esperienze
vissute e consigliabili i massaggi ayurveda presso il centro massaggi
dell’isola, gestito da 2 ragazze indiane veramente brave e simpatiche.
Sull’isola è sempre presente un medico italiano a rotazione che offre il
servizio come cambio con la vacanza (come su tante altre isole),
fortunatamente non abbiamo mai avuto la necessità di incontrarlo se non
durante i pasti o al bar. L’isola è frequentata da Italiani, Inglesi,
Tedeschi e alcuni Spagnoli.
In conclusione l’isola è magnifica, servizio di qualità superiore, ogni
comodità, completo relax, vita di mare nessun disturbo esterno, sveglia
la mattina presto e a letto presto la sera per poter meglio sfruttare il
tempo che è stato sempre bello.
Come per il precedente viaggio, i quindici giorni sono volati, e ci
siamo trovati quasi senza accorgerci ad allacciare le cinture di
sicurezza con le lacrime agli occhi durante il decollo dalle Maldive
alla volta dell’Italia.
Ciao Mary&C.
|
|