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3 agosto
La nostra settimana al Nika è arrivata al termine, passiamo la mattinata a pinneggiare per l'ultima volta
lungo il reef, ma nel primo pomeriggio
l'idrovolante air taxi arriva al pontile e questa volta a partire tocca a noi. La giornata è bella, c'è solo un po' di vento, e, anche se ci aspetta un'altra settimana di vacanza, lasciare il Nika è dura. Il primo giorno gli incontri dello snorkelling ci avevano dato uno splendido benvenuto, ma anche l'arrivederci non è stato da meno, il pilota ci fa segno di guardare fuori dal finestrino ed ecco che vediamo passare i delfini.
La loro energia ci fa tornare subito il buonumore. Dopo 20 minuti di volo
facciamo
tappa a Fesdu e dopo una mezzora circa atterriamo
all'aeroporto di Malè. Saliti sul pulmino che ci stava aspettando, in cinque minuti arriviamo all'aeroporto e lì ad accoglierci ecco il sorriso di Diego, capo barca e guida subacquea del Conte Max. Dopo qualche minuto ci raggiungono Dodi, di Albatros Top Boat, e
Fabio operatore video di Missione relitti che sta registrando la puntata sulle Maldive che andrà in onda su Sky quest'autunno. Ok ci siamo tutti, gli altri ospiti, arrivati in giornata dall'Italia, sono già a bordo quindi
dopo una breve
attesa nel porto dello scalo aereo saliamo sul dhoni e si va.
In dieci
minuti circa arriviamo all'attracco delle barche da crociera e il Conte
Max ci appare davanti in tutta la sua bellezza. Ci sono anche altre safari boat lì vicino, ma la nostra, con meno di una settimana di navigazione, è quella che luccica di più.
Tante braccia ci salutano dai ponti e lì ad aspettarci c'è una fantastica sorpresa: l'equipaggio della Maavahi (la nostra crociera dello scorso dicembre) è tutto lì. Per l'inaugurazione di una barca del genere ci voleva il meglio. Quindi saliamo e, tolte le scarpe come di prassi, cominciamo a salutare fra i tanti
Alibè (mitico cuoco) e il capitano Fessè. Ma non era tutto, un altro sorriso ci stava dando il benvenuto, quello di Laura. La stessa Laura che avevamo conosciuto l'anno scorso in un'isola dove anche lei era in vacanza. Si è così innamorata delle Maldive (e anche di Diego) che ha deciso di venirci a lavorare come guida sub. In tanti lo sognano, lei lo ha fatto e l'abbiamo trovata con la felicità negli occhi.
Felici e spaesati cominciamo a girare per la barca, abituati agli ambienti over size del Nika abbiamo paura di soffrire di claustrofobia, ma sembra che il comune denominatore di questa vacanza sia lo spazio. Le bambine scoprono subito la scala a chiocciola che porta ai ponti superiori e, guarda caso, dal
capitano Fessè, come la porta a poppa che casualmente entra nell'ampia cucina di Alibè. Così in un micro secondo si sentono già a loro agio e noi capiamo
che la nostra libertà d'azione avrà ottime potenzialità. Sistemate loro, sistemati noi... immersioni, immersioni, snorkelling, snorkelling.
Girando per una barca nel giro di poco si conoscono tutti gli altri ospiti. Così scopriamo che con noi sono a bordo
un gruppo di amici vicentini
Umberto e MariaTeresa, Pier Antonio e Luisa, Severino e Pierina, Remigio
e Maria Pia , quattro coppie di una simpatia davvero coinvolgente;
quattro amici di Rho, con cui avremmo condiviso la passione per le immersioni e lo snorkelling e infine
Antonella Elia (sì, quella dell'isola dei famosi), ragazza semplice e alla mano, sub esperta e simpatica istigatrice di bimbe... Ci siamo trovati più di una volta a doverle sgridare tutte e tre! Fabio, di Missione relitti, l'avevamo già conosciuto all'aeroporto e con lui il giro di presentazioni è finito.
Diego e Laura ci chiamano a prua per il briefing anche se il tramonto alle loro spalle ci distrae un po'. Intanto il Conte Max inizia la navigazione per l'isola deserta di Bodubados, attracco ideale per passare la notte.
Prima di cena c'è tempo per fare il giro della barca. Partiamo dalla prua (il davanti della barca) e arriviamo a poppa (la parte dietro), per poi salire sui due ponti superiori e infine scendere alle camere. Ecco una specie di tour virtuale:
Prua:
E' ampia (come tutto il resto della barca), ha una
parte scoperta e una
parte coperta con sdraio e tavolini e l'immancabile casco di bananine appeso al centro. Su un lato una
scaletta porta al ponte superiore. Continuando il giro al piano di sotto, esternamente due
corridoi laterali permettono di percorrere la barca per tutta la lunghezza e a metà due porte permettono l'accesso alla dinette.
Dinette e boutique:
La
dinette o sala da pranzo è spaziosa, sulla barca siamo 18 ospiti, più Dodi, Laura e Diego, e
ci stanno comodamente 5 tavoli da 4 persone. Tutta rivestita in legno e parquet a terra è un unico ambiente che ospita, sul lato a prua, comodi divani e una televisione con lettore Cd dove le nostre bimbe hanno visto, rivisto e stravisto 'Harry Potter', ma la sera che hanno messo 'Alla ricerca di Nemo' eravamo tutti lì con loro e il giorno dopo si parlava in 'balenese'.
Se da questa parte prevale la zona relax dall'altra si è viziati dal punto di vista gastronomico. Ecco infatti il bar con sgabelli girevoli (con le bimbe giravano perennemente). Durante i pasti si trasforma in buffet con piatti freddi o la colazione e, lateralmente, il piano d'appoggio prosegue con gli
scaldavivande per le pietanze calde e le verdure. Sulle barche si ha sempre un certo appetito e ci si ritrova spesso a tavola: pre-colazione leggera per i sub con caffé, the e biscotti, chissà perché c'erano sempre anche tanti che l'immersione non la facevano, colazione vera e propria alle 8.30 circa, pranzo intorno all'una, the o caffé con biscotti alle 17 (nella dinette e su qualsiasi ponte si desideri) e poi cena alle 20 circa.
Sul lato opposto la
zona tecnica che potremmo definire dei brefing. Qui a disposizione di tutti c'è un lungo piano d'appoggio con molte prese per le attrezzature fotografiche, i carica batteria, le videocamere, ecc. In tutte le parti comuni c'è l'aria condizionata centralizzata.
Proseguendo lungo il corridoio che porta a poppa si incontra una vera e propria
boutique, piccola sì, ma fornita di parei, costumi, cappelli, ecc.
Qui c'è la
scala che porta
sotto coperta alla maggior parte delle camere, ce n'è un'altra alla fine del corridoio e altre due al piano di sopra. In fondo si arriva alla porta che permette di uscire a poppa.
Poppa:
Un lungo tavolo con panca delinea la fine della barca e qui i maldiviani mangiano, pescano e passano il loro tempo libero. Qui infatti a sinistra si entra in cucina e a destra si scende agli alloggi dell'equipaggio. A poppa su entrambe i lati
due scalette permettono di scendere alle doccette di acqua dolce e da lì si sale sul dinghi per le escursioni,
si pesca o ci si tuffa (ovviamente a barca ferma) per un bel bagno. Insomma i poveri maldiviani non li abbiamo lasciati soli molto spesso.
Ponti superiori e Spa:
Dalla dinette, grazie ad una
scala a chiocciola interna, si sale al ponte superiore. Questo particolare per chi come noi ha bambini che si muovono per la barca in continuazione è una bella comodità. Qui c'è la
cabina di pilotaggio a vista. La vetrata con
al timone il capitano Fessè (o una delle nostre bimbe) era uno splendido colpo d'occhio. Le
attrezzature per la navigazione sono molto sofisticate ed è suggestivo vedere la rotta sul visore e poter leggere il nome delle isole che si vedono all'orizzonte. Noi ci siamo trovati spesso a scommettere sul nome dell'isola che stava passando per poi correre da lui e scoprire chi dei due aveva vinto.
Alle spalle della cabina di pilotaggio dal corridoio si arriva alla ponte esterno dove c'è la vera caratteristica che rende unica e particolare questa barca:
il centro Spa. Sul Conte Max infatti è presente un abile massaggiatore e, in settimane appositamente dedicate, anche un dottore specializzato in medicina ayurvedica. Su appuntamento si può scegliere se godersi questo momento rilassante all'aperto, ma con una tenda che garantisce comunque la privacy o nel piccolo centro benessere interno. Dopo il trattamento ci si può distendere in accappatoio su uno dei lettini del ponte sorseggiando una bella tisana. Chi conosce le Maldive sa che senso di pace può dare trovarsi in mezzo all'Oceano ad osservare il mare e ascoltare il silenzio. Stessa cosa per chi conosce il benessere che si ha dopo un bel massaggio. Pensate di vivere queste sensazioni contemporaneamente. Un po' come immergersi in un manta point.
Accanto al centro Spa, fatto di lettino in legno, brocche d'acqua alla maldiviana per rinfrescarsi, candele e olii profumati, non
poteva mancare l'amaca, che forse verrà sostituita da un ancora più tipico dondolo. Tutto questo all'esterno ma al coperto,allo scoperto invece
lettini e materassini per prendere il sole. Vengono forniti anche i teli mare.
Un'ultima
scala porta al terzo ponte da cui si gode di una
vista mozzafiato, qui ci si può ritagliare un angolino tutto per se dato che in pochi salgono fino a lì. La maggior parte degli ospiti infatti trova posto prima perché tra il primo ponte a prua e il secondo a poppa c'è spazio sufficiente per prendere il sole, sedersi all'ombra o dondolarsi sull'amaca.
Camere:
Stanchi e con una gran voglia di fare una bella doccia scendiamo finalmente nella nostra camera.
Sappiamo
che avremo 'solo' una tripla perché la barca è al completo, ma dato che
in camera ci si va solo per dormire immaginiamo che non sarà un grosso
problema. E qui la sorpresa: la tripla ha un letto matrimoniale 'vero'
(uno di noi e le bimbe ci stavano comodi) e uno singolo. E tra i due un
tavolino con specchiera. Su un lato c'è un lungo piano d'appoggio che
termina accanto all'armadio e in tutto lo spazio per riporre gli
indumenti è sufficiente e proporzionato al fatto che in crociera non serve portarsi poi tanto. Bella l'idea di realizzare una parte del
soffitto a forma di delfino, si vede bene stando sdraiati a letto. In camera c'è l'aria condizionata regolabile direttamente, un finestrino passo d'uomo e un piccolo oblò. Entriamo in bagno e anche qui l'ambiente è spazioso. Sul lato destro un
box doccia vero e proprio, al centro il
mobiletto col lavandino e a sinistra
il water con un piccolo oblò alle spalle.
Ok il giro del Conte Max è finito, ci siamo rinfrescati e abbiamo sistemato i vestiti: la vacanza può cominciare.
Saliamo per la cena e incontriamo il resto del gruppo. Il tempo è peggiorato e il mare è molto mosso così, soprattutto per chi è al primo giorno di vacanza, la stanchezza si fa sentire. Ci informano che siamo diretti sul lato esterno dell'atollo di Male Nord, per arrivare in quello di Rashdoo e poi scendere ad Ari. Altre quattro chiacchiere e poi tutti a nanna.
Equipaggio maldiviano:
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NOME |
MANSIONE |
Fesse' |
Capitano |
Fete' |
Operator
Manager |
Alì Rasheed |
Divemaster |
Dona' |
Comandante Diving dhoni |
Alibe' |
Cuoco |
Majid |
Aiuto
Cuoco |
Visham |
Cameriere |
Alì |
II
Cameriere |
Umar |
Room boy |
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4 agosto
La mattina dopo ci svegliamo presto col tempo che non accenna a migliorare, non piove, ma il mare è ancora
mosso e la
barca leva le ancore in un cielo che si copre sempre di più. Si sa che ad agosto qualche burrasca la si rischia.
Durante la colazione passiamo accanto a Bandos, Thulagiri,
Banyan Tree, Ihuru e Baros. Proseguito in direzione ovest passando molto vicini a
Huvafen fushi (ex Nakathachafushi) dove vediamo che il nuovo resort super lusso ha ancora i lavori in corso.
La nostra destinazione è Rasfari. Ci prepariamo per la prima immersione, quella di ambientamento per provare l'attrezzatura e i pesi. Come sub siamo solo in cinque, ma saliamo quasi tutti sul
diving dhoni perché gli altri vogliono fare snorkelling. Ci tuffiamo col cielo grigio, pioviggina ma il mare è ok.
Rasfari. Atollo di Male Nord, lato occidentale.
Sul lato esterno dell'atollo è un'area marina con varie rientranze e una profondità che va dai 10 ai 30 metri. Scendendo incontriamo molto pesce di barriera e subito accanto a noi passa un Napoleone di dimensioni considerevoli. Pinneggiando notiamo che la presenza di balestra titano
è superiore alla media, ce ne sono dappertutto e questo ci rende un po' nervosi in quanto la settimana scorsa c'era la luna piena e spesso nidificano in questo periodo. La presenza delle uova li rende più territoriali e se si sentono minacciati possono attaccare. Hanno dei bei denti, quindi li teniamo d'occhio. Ce ne sono di due tipi differenti, i balestra titano dai colori più decisi che si vedono spesso anche facendo snorkelling, e i balestra viridis come suggerisce il nome dal colore verde
meno acceso. I titano nuotano tra i coralli, i viridis sono quasi tutti dentro i vari anfratti con la sola testa fuori. Diego la nostra guida subacquea si avvicina moltissimo proprio a quest'ultimi per mostrarceli e ci spiegherà poi che a differenza dei cugini più aggressivi durante la cova, i viridis sono assolutamente innocui. Molto coraggiosi però perché anche con noi lì ad osservarli non hanno abbandonato la tana.
Più avanti sul fondale sabbioso vediamo tre squali pinna bianca che riposano tranquilli e si
allontanano al nostro
arrivo mentre solo uno squalo
pinna bianca rimane in zona. Scrutando il fondo scorgiamo un bel trigone insabbiato per metà e più avanti tra i coralli ci fermiamo da un simpatico pesce istrice con dimensioni di tutto rispetto. Osservare immobili premia e ce lo siamo trovati a curiosare lui la nostra maschera. Vediamo gli squali altre due o tre volte e risalendo tanti pesci scatola blu a pois.
Usciamo e troviamo che il tempo è 'leggermente' peggiorato. Adesso il vento è forte, le onde sono alte e gli snorkellisti ci aspettano un po' infreddoliti sul dhoni.
Torniamo tutti al Conte Max e a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche il capitano Fessè sconsiglia la traversata dall'atollo di Male Nord verso quello di Rashdoo. Vento, mare e temporali proprio davanti a noi consigliano di dirigerci verso Male Sud e Felidhoo, quindi facciamo rotta verso Guraidhoo.
Durante la navigazione pranziamo e abbiamo la sensazione di lasciare il brutto tempo alle nostre spalle. A metà pomeriggio entriamo nel porto e ci si divide in due gruppi: i sub vanno a Kuda Giri e tutti gli altri scendono a fare shopping e a telefonare a casa.
Kuda Giri. Atollo di Male Sud, lato orientale
All'interno dell'atollo è un piccolo reef a ovest di Dhigufinolhu ricco di spaccature e piccole grotte. I Giri sono secche col cappello a un paio di metri dalla superficie dell'acqua. Hanno le stesse caratteristiche delle Thila che invece arrivano a circa 8/10 metri.
Ci siamo immersi prima del tramonto e portiamo le torce perché termineremo l'immersione col buio. Due immersioni in una, diurna e notturna insieme. E' uno spettacolo vedere la vita sottomarina prepararsi alla notte e osservare la graduale trasformazione. Avviene un vero e proprio scambio: escono i predatori che con la luce stanno nascosti e cercano invece un riparo sicuro quelle specie che di giorno sono in giro per il reef.
A inizio immersione vediamo ancora tanti balestra blu in giro, ma ce ne sono già alcuni di cui si intravede solo la coda nelle fessure. Una tartaruga nuota tranquilla sopra di noi e due
lion fish ci fissano immobili sicuri di sé. Mimetizzato su una roccia individuiamo un bello scorfano. Arriva il buio e accendiamo le torce. Nelle grotte coloratissimi Parazoantos arancioni, come migliaia di margherite, ricoprono intere pareti. Sotto di noi scorgiamo la sagoma di uno
squalo pinna
bianca. Adesso che l'unica fonte di luce siamo noi i balestra blu hanno trovato quasi tutti un anfratto dove nascondersi. Ci sono codine che spuntano ovunque. Anche i pesci pappagallo, molto attivi di giorno, adesso li vediamo ben nascosti. Sono intendi a produrre con la saliva il bozzolo che li renderà invisibili ai predatori che li cercano utilizzando anche l'olfatto.
Ormai vediamo solo quello che illuminiamo e ad un tratto qualcuno si accorge di noi... Un grosso branco di mushi mas (tipo acciughine), decide che le nostre torce hanno un fascino irresistibile e in un attimo veniamo 'aggrediti' da migliaia di piccoli, ma determinati pesciolini. Niente di cui aver paura, anzi, ci sentivamo ridere e gridare divertiti anche sott'acqua. Non si vedeva altro che una nuvola argentata attorno a noi, arrivavano si buttavano contro di noi (la loro luce) e poi via. Il primo 'attacco' ci ha presi alla sprovvista, poi eravamo noi a muovere le luci per attirarli. Ce li siamo trovati anche nelle pinne, dentro la muta e tentavano di trovare un varco nella maschera. Davvero un'esperienza incredibile.
Torniamo a bordo del dhoni e nel buio della sera scorgiamo le luci delle barche nel porto. Arriviamo al Conte Max e ci riuniamo al resto del gruppo. Doccia veloce e poi tutti a cena. Le serate le passiamo a guardare
le riprese subacquee di Fabio, un vero spettacolo, e grazie a lui alla fine era come se tutti fossero venuti con noi a fare le immersioni.
5 agosto
La mattina, dopo colazione, il programma prevede snorkelling, ancora shopping o immersione a Guraidhoo Corner. Il sole è tornato a splendere.
Guraidhoo Corner. Atollo di Male Sud, lato orientale
Sul lato esterno
dell'atollo è un reef a sud di Guraidhoo
con una profondità che va dai 3 ai 30 metri. Il pesce di barriera è veramente abbondante e un grosso Napoleone ci dà il benvenuto. Ne vediamo un altro più piccolo più avanti dove incontriamo anche diversi squali pinna bianca. Tre aquile di mare passano eleganti e tranquille davanti a noi, ma alzando lo sguardo poco più avanti una
manta ci passa sopra. Sarebbe bastato non guardare in su per non vederla passare. Bisognerebbe avere più di due occhi.
Lungo il reef incontriamo tante murene marroni grandi e piccole e due murene leopardo di cui una molto grande e altrettanto coraggiosa. Si è fatta avvicinare con grande naturalezza e tranquillità.
E poi tante
anemoni con pesci pagliaccio di vari colori, numerosi istrice che ci piacciono tanto e nel blu passavano
tonni e branchi di
carangidi.
Al termine dell'immersione e dello snorkelling ci ritroviamo tutti sulla barca che riprende la navigazione durante il pranzo. Arriviamo nel primo pomeriggio alla lingua di sabbia vicina a Fotteyo. I soliti due gruppi si dividono tra immersioni e snorkelling, ma questa volta decidiamo di scendere in acqua solo con maschera e pinne. Il tempo è peggiorato e vediamo diversi temporali all'orizzonte. La corrente è molto forte e anche noi adulti, oltre alle bambine, abbiamo difficoltà a fare snorkelling. Laura viene con noi, ma si porta la bombola per far provare a chi lo desidera l'esperienza di respirare con l'erogatore. Le bimbe non se lo fanno dire due volte. Hanno solo otto anni e pensiamo siano ancora piccole per la subacquea, ma loro vedono noi e così, almeno nella laguna, glielo lasciamo provare. Torniamo sul Conte Max e qualcuno decide di mettere un po' di musica, poi qualcuno comincia a ballare e in un attimo la dinette si trasforma in discoteca galleggiante. Alla sera ceniamo, guardiamo qualche ripresa, due chiacchiere e poi a nanna presto. La sveglia per i sub domani è prima dell'alba.
6 agosto
Alle 6 siamo già in acqua e ci aspetta una delle immersioni più belle delle Maldive: Fotteyo.
Fotteyo. Atollo di Felidhoo, lato orientale
Sul lato esterno dell'atollo è un'immersione che va dai 3 ai 30 metri.
La decisione di entrare in acqua alle prime luci dell'alba è dettata dalla speranza di incontrare gli squali martello. La visibilità purtroppo è abbastanza scarsa e rischiamo di consumare aria senza nemmeno accorgerci del loro passaggio. Torniamo allora lungo il reef.
Tante le grotte ricoperte da bellissimi alcionari gialle. E' bello notare la presenza di tanto corallo nuovo e anche il pesce di barriera è presente in abbondanza. Tra i coralli incontriamo una famiglia di quattro Napoleoni e una tartaruga di una
tranquillità tale da sembrare finta. Con la classica 'santa' pazienza che abbiamo riscontrato in tutti gli animali di dimensioni considerevoli abbiamo socializzato con lei avvicinandoci con movimenti lenti, ma sempre più ravvicinati. Anche quando il vetro della nostra maschera le toccava delicatamente il becco non si muoveva di un millimetro.
Torniamo sul Conte Max e troviamo la colazione pronta ad aspettarci. Il programma di oggi permette di scendere ancora un'oretta sulla lingua di sabbia, poi con una breve navigazione arriviamo a Golden Wall. Qui saliamo tutti sul dhoni e il gruppo si divide tra snorkellisti e sub. Noi decidiamo di stare in superficie ad osservare il reef dall'alto. Il corallo purtroppo in questa zona non si è ancora ripreso, ma la quantità di pesce è davvero notevole. La visibilità è ancora abbastanza scarsa, ma grazie all'abile guida di Rasheed, dive master maldiviano, riusciamo a scorgere una
cernia enorme che si nascondeva in un anfratto, contemporaneamente due di noi avvistano uno squalo e gli altri una murenona, non sapevamo dove guardare. Tanto pesce di barriera, diversi istrice e inizia a passare un branco di fucilieri blu di cui non vediamo la fine se non dopo diversi minuti, passati a dirci 'ma quanti sono?'.
Vediamo il pallone dei sub all'orizzonte così ci avviciniamo anche noi al dhoni che come al solito non ci perdeva di vista un secondo (dopo tutto siamo in mezzo all'0ceano!). Vediamo le bolle risalire e Fabio ci riprende con la sua videocamera dal basso. Ci attardiamo un po' a raccontare i vari 'cosa avete visto?' poi saliamo tutti a bordo e la solita fame da lupo ci ricorda che è già ora di pranzo. Con tutte le cose che abbiamo già fatto ci sembra impossibile sia solo l'una. Da programma avremmo dovuto dirigerci verso altre isolette, ma noi sappiamo che a mezz'ora di navigazione c'è la mitica Ambara e così tanto facciamo e tanto diciamo, quasi un ammutinamento, che magicamente alle 14.30 siamo ancorati lì. Il tempo è un po' peggiorato, ma anche così tutti nel vederla ci ringraziano per aver insistito.
Sulla spiaggia contiamo 15 aironi intenti a cacciare. La loro isolata tranquillità finisce quando arriviamo noi col dinghi. Cerchiamo di fare il giro dell'isola, ma l'alta marea ce lo impedisce, così ci sacrifichiamo e andiamo subito a fare snorkelling. I coralli qui sono una meraviglia, stanno ricrescendo e anche senza sole i colori di quelli nuovi risaltano tra gli altri. Il pesce di barriera è tanto e anche le
anemoni
con i pesci pagliaccio si trovano spesso. Ci passa davanti un gruppo di 15 seppie timorose, ma non più di tanto.
Torniamo al Conte Max, facciamo merenda anche se ci siamo attardati in mare
e ci raccontano di aver visto passare un branco di delfini proprio dietro di noi che facevamo snorkelling. Siamo sempre più convinti che due occhi non bastano e poi... potevano venirci a salutare!
Guardiamo scendere il sole dietro Ambara chiacchierando a prua e qui le parole non possono rendere la bellezza di un momento così.
Ormai l'orologio è completamente dimenticato, fa buio quindi, dopo altre due chiacchiere, ci si prepara per la cena e non vediamo l'ora di guardare il filmato di Fabio con tutti noi in acqua.
7 agosto
Aprendo gli occhi vediamo che c'è un sole splendido quindi tutti in piedi presto. I colori del reef e della laguna sono uno spettacolo. Facciamo colazione e poi decidiamo di saltare addirittura l'immersione per poter scendere ancora un po'. Il giro con la bassa marea oggi si può fare, ma l'acqua è talmente un olio che ci tuffiamo subito con maschera e pinne. Salutiamo anemoni e pagliaccetti e anche le seppie sono lì ad aspettarci, ma ad un certo punto vediamo una delle immagini più buffe che si possono incontrare sui reef: una tartaruga a zampe all'aria che muove le zampe dietro con tutta l'energia possibile per strappare un pezzo di corallo. Era talmente concentrata, così a testa in giù, che non si è accorta di noi se non quando le siamo stati praticamente di fianco. Difficile descrivere la felicità delle nostre piccole che, per fortuna, non si sono ancora abituate a cose del genere. Un po' stupita dalla nostra presenza e sicuramente con carenza di ossigeno per lo sforzo ci è passata davanti per risalire a respirare. E noi... dietro. Una tartaruga che prende un bel respiro emette lo stesso suono che facciamo noi! Che bello essere lì a sentirlo.
Ci mandano il dinghi e questo è il segnale che è proprio ora di rientrare per il pranzo. Mentre mangiamo il Conte Max ci porta via da Ambara, ma il programma ha in serbo altre sorprese per la giornata. Nel primo pomeriggio infatti arriviamo a Kudaboli che dobbiamo ammettere ci fa dimenticare in un attimo Ambara. Traditori. I sub saltano sul dhoni dove come al solito è già tutto pronto per l'immersione e gli altri si dedicano al giro dell'isola e allo snorkelling, col dinghi sempre a tenerli d'occhio.
In pochi minuti di diving dhoni arriviamo a destinazione:
Kunavashi thila. Atollo di Felidhoo, lato occidentale
Questa secca è ricca di grotte ed anfratti e la profondità va dai 4 ai 30 metri. Iniziamo l'immersione con buona visibilità e corrente leggera e vediamo subito tanti squali pinna bianca passare più sotto. Proprio sul fondo un grosso trigone ci fa venire la tentazione di scendere, ma eravamo già molto bassi così resistiamo e andiamo oltre. Veniamo subito premiati da un bel Napoleone che ci passa davanti e da un altro più in alto. Risalendo la visibilità peggiora, ma possiamo comunque vedere l'abbondanza del pesce di barriera e tutte le murene (davvero tante) che si nascondevano tra gli anfratti. Una bella ciprea (conchiglia simbolo delle Maldive, una volta utilizzata come moneta di scambio) chiude la nostra immersione.
Torniamo anche noi al Conte Max e
col fido dinghi sbarchiamo col resto del gruppo sull'isola deserta e troviamo tutti indaffarati a preparare un... matrimonio. La scusa ufficiale è quella di scattare foto per il catalogo e realizzare un video, ma tutti noi che vediamo Diego e Laura (fidanzati veramente) vestiti a festa ed emozionati come due
veri sposini pensiamo che non stiano fingendo. Lei ha il classico abito di tulle e anche lui è vestito tutto di bianco (più alla maldiviana). Davanti a loro, tra candele accese e fiori freschi,
il
capitano Fessè celebra le nozze, splendido nella sua divisa da
capitano. Aggiungiamo la sabbia sotto i piedi, la laguna e il sole che tramonta... ma quando ci si può sposare in un posto più bello e romantico.
Certo i matrimoni celebrati alle Maldive non possono essere riconosciuti anche qui in Italia, ma sappiamo che forse la legge cambierà a breve. Burocrazie a parte celebrare le nozze o rinnovare una promessa di matrimonio in un contesto così naturale e proprio per questo così spettacolare non è una cosa che capita tutti i giorni.
Ci gustiamo il tramonto con un'euforia particolare e anche se già così la giornata sarebbe stata ricchissima ci accorgiamo che dal Conte
Max stanno portando i tavoli sull'isola. Si cena qui. Wow.
Tutti a farsi belli per la serata sull'isola deserta e poi di nuovo a terra. Difficile descrivere una foto che non è stato possibile realizzare. Siamo
sul dinghi in mezzo all'oceano nel buio e nel silenzio più totale, il cielo è senza luna così le stelle sembrano ancora di più. Davanti a noi solo le torce accese fanno intuire la presenza dell'isola. Mozzafiato. Forse l'immagine più bella di tutta la vacanza.
Sbarchiamo e sulla spiaggia i maldiviani hanno realizzato un grande cuore di sabbia. Due dei simpaticissimi vicentini,
MariaTeresa e Umberto,
festeggiano il loro 49° anniversario di matrimonio. Oggi è proprio la giornata degli innamorati. Mangiamo tutti insieme, siamo una bella e
rumorosa
tavolata, e facciamo onore ai
piatti cucinati da Alibè. Il tempo passa veloce e, come capita spesso ai bambini, arriva l'ora del sonno. A malincuore saliamo sul dinghi e ci avviciniamo al Conte Max. Pensiamo che la giornata sia ormai finita... ma quando mai! A poppa un gran trambusto ci aspetta e tutti i maldiviani rimasti a bordo sono alle prese con un immenso branco di tonni che nuota proprio sotto la barca. Li pescano con una velocità e abilità tali che in breve tempo la barca ne è piena. Il mare ribolle e sono talmente tanti che uno addirittura salta a bordo da solo. Ovviamente il sonno era svanito come per magia e quando gli altri sono tornati noi eravamo ancora lì. Questa
pesca miracolosa sarà durata tre
ore per una novantina di tonni. Non avremmo certo avuto problemi di approvvigionamento per i giorni successivi.
Trasciniamo via le bimbe e andiamo a letto.
8 agosto
Oggi il programma prevede l'immersione a Kuda boli molto presto, quindi dopo la pre-colazione partiamo col dhoni.
Kuda Boli Candu. Atollo di Felidhoo, lato occidentale.
E' un'immersione con una profondità che va dai 6/8 metri ai 30, dove c'è il gradino della pass.
Scendiamo tutti in assetto negativo per la presenza di corrente in superficie. Nuotando lungo il reef vediamo un trigone che passa sul fondo poi la nostra attenzione si posa su due lion fish di cui uno molto grande. Guardando il fondo sabbioso notiamo una grossa razza e senza pensarci due volte scendiamo per osservarla da vicino. Ci attardiamo in sua compagnia per un po' poi risaliamo lentamente e vediamo passare numerosi squali pinna bianca sia nella nostra stessa direzione che in quella opposta. Un bel via vai. Il pesce di barriera è davvero in quantità considerevole e le pareti delle grotte ricoperte da alcionari offrono uno spettacolo notevole. Dietro di noi passano due grossi barracuda. Risalendo lungo il reef scorgiamo diverse murene e due bei
nudibranchi attirano la nostra attenzione. Come finale travolgente un Napoleone femmina, dalla colorazione più scura, e una
bella manta che passa e va.
Torniamo sul dhoni e ci uniamo al gruppo per la (seconda) colazione. Dopo una breve navigazione col Conte Max raggiungiamo una splendida lingua di sabbia. Qui ci dedichiamo all'ozio selvaggio, solo foto e relax nella laguna. Il massimo dell'attività frenetica è guardar volare le sterne.
Dopo tante fatiche saliamo a bordo affamati come al solito e pranzando facciamo rotta verso Guraidhoo. Purtroppo ci dirigiamo verso Nord perché la settimana è ormai al termine. Se l'immagine più bella ce l'ha regalata una stellata per cena, l'emozione più forte è stata servita col caffé. Subito dopo pranzo alcuni di noi si
sono attardati a tavola e altri sono già sul ponte superiore a prendere il sole. Ad un certo punto (per fortuna) guardiamo fuori per osservare il resort Olhuveli e ad un tratto qualcosa di enorme salta fuori dall'acqua sbuffando. Anche quelli fuori se ne accorgono e contemporaneamente tutti corriamo sul terzo ponte gridando 'balenaaaaaaa'. E' vicinissima al lato esterno del reef e nuota tranquilla nella direzione opposta alla nostra, ma non per molto. Fessè gira il timone e cambiamo rotta. La balena entra e esce 3/4 volte dalla superficie dell'acqua con regolarità, poi inarca la schiena, esce la coda e si inabissa per qualche minuto.
Seguendo la direzione riusciamo a calcolare quando riemergerà ed ogni volta lo sbuffo viene accompagnato dalle nostre urla. Ma, se possibile, la balena si è dimostrata più curiosa di noi. Inabissata come le altre volte ci aspettiamo di vederla riaffiorare più avanti e invece la simpaticona è uscita a tre metri dalla nostra poppa! Il tempo di sentire lo sbuffo, correre tutti da quella parte, riusciamo solo a vederla che si immerge. Ha nuotato sott'acqua cambiando direzione e ci è passata sotto. Ha dato un'occhiata (lei a noi) e poi ha ripreso la sua rotta. Le balene alle Maldive non si incontrano tutti i giorni, è stata un'esperienza emozionante.
Arriviamo a Guraidhoo e lì i marinai ci raccontano che una balena è rimasta nel porto tutta la mattina per prendere il largo dopo pranzo. Chissà perché gli crediamo.
Buttata l'ancora è il momento di salire sul dinghi per l'immersione e per lo snorkelling.
Kandooma Thila. Atollo di Male Sud, lato orientale.
Questa thila ha una profondità che va dai 15 metri ai 30 ed è considerata una delle più belle della zona.
La visibilità non è delle migliori, ma la quantità di pesci di barriera è
tale che ovunque si guari si vede qualcosa. Davvero impressionanti i branchi di dentici, carangidi e grandi chirurgo stanziali.
Un grosso branco
di barracuda e tonni di taglia grande passano accanto a noi. Qui tutto quello che passa è grande e in branco. Al briefing ci hanno anticipato che con un po' di fortuna è possibile incontrare una delle tante tartarughe verdi. Risalendo lungo il reef ne incontriamo ben tre e come tutti gli altri pesci anche loro sono giganti. La loro mole le rende sicure così possiamo avvicinarle senza che loro si muovano di un millimetro. Ma la nostra attenzione viene attirata da una murena maculata che scivola leggera tra i coralli. Le andiamo dietro e anche lei di taglia extra large si lascia avvicinare. Ha una vistosa ferita sulla testa causata forse da un predatore, ma è tranquilla e ci osserva dal suo riparo senza mostrare timore.
Risaliti a bordo ci uniamo al resto del gruppo e decidiamo che abbiamo ancora un'oretta per scendere a terra prima del tramonto, per telefonare a casa e fare le ultime compere. Nel negozio le nostre piccole fanno amicizia con
i bambini maldiviani. Nel giro di cinque minuti siamo invitati a seguirli nella loro casa semplice, ma dignitosa, ha conoscere la mamma,
il papà, il piccolo della casa e anche l'anziano nonno...
Facciamo qualche compera e poi torniamo al pontile dove il dinghi ci aspetta per portarci sul Conte Max in tempo per la cena. La serata passa tranquilla tra chiacchierare e filmati, poi tutti a nanna.
9 agosto
Oggi i sub si alzano presto per l'immersione al relitto di Kuda Giri mentre gli altri con la barca si avviano verso una lingua di sabbia dal nome promettente:
Sexy Finolhu.
Kuda Giri (relitto). Atollo di Male Sud, lato orientale.
E' un'immersione che si può realizzare in diversi modi.
A inizio crociera siamo scesi qui per la notturna, oggi per visitare il relitto.
Come già detto è all'interno dell'atollo ed è un piccolo reef a ovest di Dhigufinolhu ricco di spaccature e piccole grotte. I Giri sono secche col cappello a un paio di metri dalla superficie dell'acqua. Hanno le stesse caratteristiche delle Thila che invece arrivano a circa 8/10 metri.
Il relitto si trova tra i 20 e i 35 metri ed è una piccola imbarcazione in acciaio dove è possibile vedere come la vita sottomarina si integra con qualsiasi cosa. Qui abbiamo visto all'opera Fabio di Missione relitti che entrava ed usciva dai portelli del cargo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Da riprendere c'era molto, dai gamberetti nascosti nei camini, alla murena che si era trovata la tana nella stiva. Il tutto reso particolare dalla presenza di molti glass-fish.
L'immersione è interessante anche perché si può continuare lungo una bella parete ricca di piccole grotte e anfratti dentro una delle quali abbiamo incontrato una grossa murena. Tante pareti sono ricoperte da alcionari e il pesce di barriera è abbondante. Abbiamo incontrato un po' di tutto: tonni, cernie e Napoleoni.
E' l'ultima immersione perché domani c'è un volo da prendere e le ore di no-fly sono 23. La muta si può cominciare a metterla in valigia.
Per consolarci raggiungiamo gli altri a Sexy Finolhu e, chi a nuoto dal Conte Max, chi col dinghi, arriviamo alla spiaggia. Facciamo subito snorkelling, la visibilità non è ottima, ma lo squalo che ci passa sotto lo vediamo bene. Pesci scatola in quantità e anche anemoni con pagliaccio. Poi un titano decide che ci siamo avvicinati troppo alla sua tana e con determinazione nuota verso di noi. Decidiamo all'unanimità di andare a fare snorkelling da un'altra parte.
Dopo pranzo seguiamo i sub fortunati che hanno ancora una settimana di vacanza e ci limitiamo a fargli compagnia in superficie lungo il reef. Ci avvisano che siamo in un manta point, ma che senza le mante il reef non è dei più entusiasmanti. Detto fatto. Di mante neanche l'ombra, il reef ha sofferto molto, ma noi incontriamo due tartarughe, cernie, tanti pesci scatola azzurri i grandi e più scuri i piccoli. Branchi di azzannatori striati e tanti tonni. Nel tornare incontriamo un carangide talmente grande da sembrare a colpo d'occhio un Napoleone.
Dal dhoni vediamo tutte le braccia alzate che indicano verso il largo. Delfini. Ma non un po' di delfini, c'erano 5 o 6 branchi che saltavano fuori da tutte le parti. Saliamo alla velocità della luce e recuperiamo in fretta i sub poi tutti
incontro ai delfini. In pochi minuti si accorgono di noi e... ci vengono incontro. I più piccoli ci passano sotto e seguono la barca a prua, mentre tutti gli altri saltano come pazzi dappertutto. Sono così tanti che possiamo guardare in ogni direzione. Non vogliamo più andare via da lì, ma ad un certo punto si allontanano e noi dobbiamo per forza rientrare. Come finale non possiamo lamentarci.
Torniamo a bordo e la sera prima della partenza è sempre la più triste. Ceniamo e ci scambiamo gli indirizzi poi tutti a finire le valige e poi a nanna.
10 agosto
Durante la colazione il Conte Max si avvicina alla capitale. Ore 9.30 saliamo tutti sul dhoni e, come all'arrivo, a salutarci dalla barca sono proprio in tanti. Le fermate sono due:
la prima per noi che torniamo a casa, così veniamo accompagnati all'attracco dell'aeroporto;
la seconda per chi ha ancora una settimana
di crociera e va a visitare Malé. Un'ottima occasione di visitare la
capitale spendendo pochissimo tempo, giusto un paio d'ore per
attendere l’arrivo dei nuovi ospiti della barca.
Ci salutiamo e abbracciamo sulla banchina e la simpatia coinvolgente del
gruppo con cui abbiamo condiviso la crociera non lascia spazio alla
malinconia.
Ore 10.30 circa, check-in.
Un paio d’ore nel duty-free ad acquistare le ultime cose e alle 12.40 imbarco e partenza sul
volo Eurofly GJ2107, alla volta di Milano Malpensa con scalo intermedio a Roma Fiumicino.
Al decollo più che un rullaggio ci è sembrata una fuga. Un temporale
pazzesco stava arrivando alle nostre spalle e nuvole nerissime cariche
di pioggia hanno avvolto l'aereo. Non si vedeva più nemmeno l'aeroporto,
poi ci siamo alzati in volo e lo abbiamo lasciato sotto di noi.
Anche questa volta ci è tocca tornare.
Foto subacquee by Diego
Zantedeschi - Capo barca Conte Max
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