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INCONTRI SPECIALI
18 gennaio 2005, è il secondo giorno di crociera con a bordo un gruppo di
subacquei dell’European Diving Center di Santa Margherita Ligure.
Dopo una
splendida immersione mattutina nella Miyaru Kandu, pass nei pressi di
Alimathà, ci stiamo dirigendo verso la nostra prossima meta sempre
nell’atollo di Felidhoo. Il morale del gruppo è alle stelle, si parla ancora
di quello che si è visto nell’ultima immersione: banchi di squali pinna
bianca e grigi di barriera, aquile di mare e barracuda, però i protagonisti
sono stati senza dubbio un grosso squalo martello che ci è passato di fronte
e uno splendido esemplare di pesce vela che passandoci sopra entrava nella
pass.
Ma la sorpresa del giorno doveva ancora arrivare.
Siamo a bordo del Conte Max, che dopo circa un’ora di navigazione cala le ancore nei pressi
della lingua di sabbia denominata Fotteyo Finolhu, all’estremità est
dell’atollo.
Dopo un abbondante pasto e un giusto riposino, ci si prepara per la seconda
avventura del giorno. Stiamo per immergerci nella famosa Fotteyo Kandu e
appena ci tuffiamo dal diving dhoni tutti capiscono il perché è così famosa.
Le pareti verticali del reef oceanico ci accolgono immediatamente con una
quantità stupefacente di pesce di barriera e dopo pochi minuti, giunti alla
profondità di 30 m, ci si apre davanti lo spettacolo delle grotte di Fotteyo,
un susseguirsi di anfratti e rientranze ricoperti di alcionarie gialle,
color zafferano e arancio. Tutti si lasciano catturare da questo panorama,
chi scruta sotto le volte con la torcia subacquea, chi si dedica alla
fotografia dei meravigliosi coralli, chi riprende con la telecamera l’intera
parete colorata.
Ad un tratto mi giro per controllare il gruppo e con la coda dell’occhio
vedo passare a pochi metri sotto di noi uno “squalo” che non avevo mai
visto, lungo circa 2,5 m, con una pigmentazione del dorso simile a quella
dello squalo balena, ma con la forma di un pesce chitarra.
Il tempo di
segnalare al gruppo l’avvistamento e tutti ci lasciamo alle spalle la parete
per concentrarci sullo strano animale. Il tutto dura poche decine di secondi
perché il pesce accortosi di noi si allontana velocemente scendendo in acque
più profonde.
L’immersione prosegue lungo il gradino della pass, offrendoci ancora
bellissimi scenari, con squali, murene, un banco di carangidi, un napoleone
e alcune aquile.
Appena tornati in superfice si scatenano le supposizioni su che tipo di
“squalo” fosse, ma una volta tornati a bordo ogni dubbio è stato risolto
grazie ad una guida sui pesci cartilaginei che porto sempre con me: si
tratta di un esemplare di Rhina Ancylostoma, chiamato volgarmente “pesce
chitarra bocca ad arco”. Entusiasti per gli incontri speciali che queste
immersioni ci hanno riservato, concludiamo la giornata con uno splendido
tramonto sulla lingua di sabbia.
Per
discutere di questo argomento e per avere ulteriori informazioni
partecipa al forum del sito TuttoMaldive.it, nella sezione subacquea,
troverai i consigli degli esperti e di chi conosce bene le Maldive:
partecipa
al forum "immersioni e snorkelling"
del sito dedicato alle isole maldive
Testo e foto by Diego Zantedeschi
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