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Partendo dal Dhonveli siamo saliti sul dhoni per 15/20 minuti: direzione Manta Point.
Si trova sulla barriera esterna di Lankanfinolhu, a est di Male Nord, ed è un’immersione che abbiamo effettuato in assenza di corrente e dove siamo rimasti intorno ai 15/20 metri di profondità.
Prima immersione:
La prima volta che ci siamo immersi qui, una volta scesi, la nostra guida maldiviana Jalal si è fermata per un po’ presso alcuni grossi massi ai nostri occhi non troppo differenti dal resto del reef e non capivamo cosa stessimo facendo lì invece che muoversi in cerca di mante. Finalmente Jalal ci precede e avvistiamo
una grande tartaruga che per nulla intimorita dalla nostra presenza ci ha concesso un po’ del suo tempo ed è stata con noi a far foto per alcuni minuti.
Proseguendo ci siamo trovati sulla strada di una cernia di dimensioni
imbarazzanti. Dobbiamo ammettere di aver sussultato quando ce la siamo
trovata davanti all’improvviso. Ma dal blu ecco che ci vengono incontro due
aquile di mare molto eleganti e anche loro per nulla disturbate dalla nostra
presenza.
Nuotiamo lentamente nelle loro direzione fino ad arrivarci così
vicino da capire che ad un certo punto non stavano più guardando noi, ma
qualcosa davanti a loro. D’istinto ci siamo voltati e proprio davanti alla
nostra maschera c’era un’enorme manta che nuotava tranquilla verso di noi.
La compostezza prevista da un sub come si deve si è completamente
disintegrata e ci siamo trovati nella classica posizione a braccia aperte
denominata ‘vieni qui che ti bacio’. Non avevamo intenzione di muoverci di
un millimetro, ci doveva passare attraverso o scansarci, e così è stato, con
tanto di colpetto sulla testa da una delle ali. Davvero un’emozione che
valeva mille monsoni. L’immersione poi si è conclusa con l’avvistamento di
altre due mante ancora più grandi, ma solo di passaggio, uno scorfano bello
grosso, una tartaruga più piccola e meno socievole della precedente, un
napoleone e tante anemoni con pagliaccio. Sul dhoni eravamo molto
soddisfatti, ma Giuliano il responsabile diving ci ha detto di considerarlo
solo come un assaggio e che ci si doveva tornare…
Seconda immersione:
Questa volta le sorprese sono cominciate in superficie perché parallela al nostro dhoni navigava la Maavahi la nave da crociera su cui eravamo stati a dicembre. Ai nostri saluti hanno risposto, ma sapevamo che loro non potevano immaginare chi stessero salutando.
Ma il nostro dhoni si stava fermando e bisognava concentrarsi sull’immersione. Una manta e un branco di pesci gialli a pelo d’acqua ci fa pensare che forse lì sotto ne avremmo viste delle belle.
Ci tuffiamo e guardando sotto eccole lì. Sette mante volteggiavano tranquille su quelle rocce che Jalal e Giuliano
(responsabile del Diving) tenevano d’occhio durante l’immersione precedente. Qui le mante vengono a pulirsi dai parassiti e a nutrirsi e se non vengono disturbate dimostrano la loro natura curiosa avvicinandosi tantissimo ai sub.
Quindi gav sgonfio e tutti giù. Siamo rimasti sotto per un’ora e diciassette minuti, sempre intorno a quei coralli. La prima mezz’ora avevamo così il timore di disturbarle che siamo rimasti impietriti e tutt’uno col reef tanto da accorgersi che i pesci di barriera ci consideravano ormai parte dell’ecosistema. Jalal e Giuliano ci avevano detto di non cercare di toccarle, ma ad un certo punto ci hanno fatto segno che potevamo avvicinarle perché probabilmente si erano abituate alla nostra presenza e ormai si fidavano di noi.
La prima parte modello mummia ci ha permesso poi di poter nuotare con loro, sopra, sotto, accanto, a testa in su e a testa in giù.
Una ci è passata così vicino sopra la testa che uno dei pesci pulitori attaccati alla sua pancia è rimasto per qualche secondo spaesato davanti alla nostra maschera.
Per la prima volta ci siamo completamente dimenticati di essere sott’acqua. Osservandole così attentamente si poteva anche riconoscerle, c’era quella con la coda mozzata, quella con dei segni di lotta sul dorso, quella più scura e quella più chiara. Ma non poteva mancare lei, la incontriamo un po’ ovunque, era una mobula o diavolo di mare, simile alla manta, ma di dimensioni ridotte. Questa volta però non era sola… era una mamma e con lei c’era il suo cucciolo. Incredibili le proporzioni, era più piccolo di un’aquila di mare!
Tra una manta e l’altra poi una bella bionda ha abbordato il nostro Giuliano e noi sapevamo benissimo chi fosse. Era Marta la guida della
Maavahi. In questo periodo organizzano il corso per istruttori proprio durante la crociera e sarebbe stato davvero il massimo poter abbinare ancora alla settimana di soggiorno questa volta al Dhonveli una settimana con lei e poi chissà…
Sembra un’utopia, ma sono davvero in tanti quelli che alle Maldive perdono la testa, che dopo aver preso il brevetto sub e dopo essere diventati istruttori, decidono di rimanerci a vivere e lavorare, mollando tutti i precedenti impegni lavorativi nel caos delle grandi città.
Ha dell’incredibile incontrare un’amica durante un’immersione in mezzo all’Oceano Indiano.
Abbiamo fatto tante immersioni belle alle Maldive (anche grazie a lei), ma questa al Manta point sarà difficilissima da superare in quanto ad emozioni.
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